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L’ Europa non è una nave e non corre pericolo di arrembaggio da parte di pirati. La sua vulnerabilità è tutta interna. L’ Europa è una cucina e occorrono tutti i suoi ingredienti. Primo di questi: il flusso migratorio, contro il quale è inutile il filo spinato. Muri e mari non servono a scacciare. Neanche la pena di morte servirebbe: l’affrontano già.

Vorrei subito precisare che in questi ultimi anni, a seguito dell’imminente ingresso nell’Unione Europea di numerosi paesi dell’Est, ci si è resi conto che l’Europa è una realtà molto più ampia e complessa di quella che solitamente noi pensiamo sia. Il termine Europa evoca in noi - istintivamente - l’Europa Occidentale; in realtà i lituani sono fierissimi nel dire che il centro geografico dell’Europa passa da loro, perché, in effetti, c’è l’immenso spazio russo che sposta notevolmente l’Europa verso Est. Da più parti, soggetti diversi, da Gorbaciov a Giovanni Paolo II° amavano dire che l’Europa va dall’Atlantico agli Urali.

Autorità e organizzazioni presenti di tutte le latitudini, mille grazie.

Grazie al popolo del Brasile e alla sua Presidentessa, Dilma Rousseff.

Grazie per la buona fede che, sicuramente, ha caratterizzato tutti gli oratori che mi hanno preceduto.

Esprimiamo la profonda volontà come governanti di sostenere tutti gli accordi che questa nostra povera umanità possa sottoscrivere.