• Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

PER ALBERTO FRANCHI I LAVORATORI VITTIME DI INCIDENTI IN CAVA SONO DEFICIENTI. VERGOGNA! NON STAREMO FERMI

Quando Report mi ha intervistato sulle cave non avrei mai pensato che dopo di me Alberto Franchi pronunciasse quelle parole. Ieri guardando l'anticipazione prima, e l'intera puntata poi, sono rimasto sconcertato, impietrito davanti allo schermo. Non riesco ancora a credere a quello che ho sentito, mi sembra davvero incredibile e indecente che chi vive da nababbo come Franchi, che fattura più di tutti, 76 milioni di euro, si permetta persino di definire deficienti, quei lavoratori che gli consentono tutto ciò.

Come è possibile che in un Paese dove quotidianamente ci sono infortuni e morti sul lavoro, un imprenditore pronunci quelle parole?!

Lo dico senza girarci intorno e senza mezzi termini: trovo vergognoso che Vannacci venga a Massa e trovo ancora più squallido che lo faccia in una giornata così importante come quella del 27 gennaio, il Giorno della Memoria.

In quella giornata onoriamo la Memoria di tutte le vittime della Shoah e delle altre deportazioni del periodo nazifascista. Vannacci invece ambisce ad essere degno erede di quella ideologia di discriminazioni, violenze, distruzione e morte.

Il suo libro è una rassegna di fascismo, razzismo, misoginia e omofobia.

La Costituzione della Repubblica Italiana, nata dalla Resistenza e dalla lotta contro il nazifascismo, è l’atto normativo fondamentale della nostra democrazia. Sulla Costituzione devono giurare tutti coloro che con regolari elezioni vengono eletti per amministrare la Res Publica. Grazie alla Resistenza viviamo in uno stato di diritto, dove possiamo essere donne, uomini e cittadini.

Una brutta e ingiustificabile azione nella scuola di Terrarossa viene strumentalizzata dal gruppo fascista di Forza Nuova per alimentare la campagna di odio e di scontro nei confronti di ignoti e spesso inesistenti "nemici delle tradizioni cristiane". Chi sostiene queste campagne, dal governo ai gruppi presenti nelle nostre città, si lancia in crociate che, ieri come oggi, servono a costruire un nemico, ad additare una minoranza su cui legittimare violenze.