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Le grandi del cattolicesimo di oggi: Adriana Zarri, Vita e morte senza miracoli di Celestino VI

(ve) Adriana Zarri (1919) è una saggista e teologa anticonformista che da anni vive da eremita nei pressi di Ivrea. Il suo ultimo libro - Vita e morte senza miracoli di Celestino VI - prende lo spunto dal conclave che si terrà dopo la morte di Benedetto XVI e narra dell’elezione di un semplice prete al soglio pontificio.


Nel raccontare le vicende di papa Celestino VI la Zarri - che di teologia e fede se ne intende - riflette e invita a fare altrettanto su alcune questioni "scottanti" della Chiesa di oggi: il celibato dei preti, l’infallibilità del papa imposta da Pio IX, il potere dei cardinali, l’emarginazione del popolo di Dio, il continuo ricorso all’istituto della canonizzazione, l’elezione dei vescovi, il controllo delle nascite, il cerimoniale obsoleto più adatto a un re che a un vescovo (che il papa è un vescovo), la presenza alquanto inutile della guardia svizzera, l’esistenza stessa dello Stato del Vaticano.

Il romanzo, che è un bel testo, è da leggere con animo aperto e senza pregiudizi: la Zarri, infatti, propone le sue idee con argomentazioni difficilmente contestabili se si ha il coraggio di leggere le cose come stanno nell’attuale realtà storica. Che poi, volendo, il tutto può anche rimanere così com’è: solo si abbia l’accortezza di riconoscere quanto è dovuto alle tradizioni e quanto, invece, è il vero dato scritturistico.
Come in molti altri testi della Zarri c’è molta presenza della natura e degli animali: lo stesso Celestino VI è amante degli animali e ha con sé un gatto, di nome Lutero.

Adriana Zarri
Vita e morte senza miracoli di Celestino VI
Diabasis, Reggio Emilia 2008


Fonte: Ecumenici Newsletter

Sobrietà, decrescita, sostenibilità, o comunque vogliamo chiamarla, non è solo una questione di tecnologia e stili di vita, ma anche di assetto economico. "Se produciamo e consumiamo di meno che ne sarà dei posti di lavoro? E lo stato dove troverà i soldi per fare funzionare sanità, istruzione e tutti gli altri servizi?" Ecco due grandi domande che terranno la gente lontana da noi fin quando non dimostreremo come sia possibile coniugare sobrietà con piena occupazione e diritti fondamentali per tutti.