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Notizie da Muhanga

Pubblichiamo queste notizie provenienti da Muhanga in Congo che Padre Giovanni ha scritto per un giornale diocesano di Pinerolo. Ricordiamo che attualmente a Muhanga si trova la nostra amica Antonella Cappè.

caro Patrizio
la "vita diocesana" vuol fare una panoramica dei contatti missionari... , e tu mi chiedi "le ultime novità della missione"...
Quando mi metto a scrivere qualche riga mi viene spontaneo gettare sempre uno sguardo veloce indietro : perché mentre vivi l' "oggi" , la mente corre , e ritorna sul cammino che hai fatto:
- tanti sentieri percorsi: Lukanga, Nduye,... tanti incontri e conoscenze
- tenendo per mano tante persone care: Janvier, Clementina, Isaki, Jaky...
- fontane, scuole, officinette, dispensari, mulini...; bei progetti
alcuni attivi, altri ... distrutti
tutti comunque frutti di comunione, condivisione con gli amici di
Pinerolo, Modica, Nichelino, Massa...
"il regno di Dio è già tra di voi" : semi di Vangelo

Oggi siamo a Muhanga: mano nella mano ancora coi nostri cari, seduti accanto.
I villaggi son sempre belli, con le cose essenziali: le capanne, le sorgenti, i bananeti, i campi, zappe e macete... 
Questa mattina, mentre recitavo le lodi sulla veranda con un piccolo gruppo, gustavo come sempre la bellezza del quadro: i movimenti del risveglio: mamme che vanno alla sorgente, altre davanti alla capanna che salutano, i bimbi che corrono su e giù per la collinetta mentre si preparano per andare a scuola...
E qualche uniforme militare, col fucile, intrufolata lì dentro.
La diresti una figura piccola, insignificante...
- ieri era un ragazzino "ribelle" col fucile,
o un ruandese, abbandonato in questa foresta del Congo
- Oggi è un soldato "regolare", riconosciuto...
benedetto e inviato dal mondo "ben organizzato"
Ed invece è una tragedia !  Immensa tragedia !
E' la croce che portiamo faticosamente sulle spalle: un peso che ci schiaccia, ci opprime..., e ti urla nelle orecchie che
* sei in guerra
* perché sei su una terra piena di coltan e di oro...
  cose preziose per gli altri...; ma non per te.
A te portano solo fucili, saccheggio, tormento e violenze di ogni tipo,
che  devi accettare in silenzio:
silenzio tuo e silenzio dell'altro mondo; quello che cerca e si porta via il coltan
e che manco ci pensa a tutto questo... 
Tradotto in cifre significa così:
5 milioni di morti nostri, forse 6, in 15 anni. Centinaia di migliaia di gente che non ha più casa e campi per sé, sempre in fuga. Gli rubano la coperta, la casseruola, il bidone per l'acqua.
E, per quanto riguarda Muhanga e Bunyatenge, nessun organismo umanitario, NESSUNO ! che ci porti una coperta, una zappetta...;   eppure Unicef, Ocha, Unhcr,.. sfilano con macchine impeccabili sulle strade qua vicino...
E allora tante cose che facevamo gli anni passati, mulini, sorgenti, scuole, progetti …, oggi non ci riusciamo più; o qualcosa ci proviamo ancora ma solo con molta fatica e senza il coraggio che la nostra gente aveva prima.  E con i generosi aiuti che tanti amici ci danno comperiamo fagioli, olio, una coperta... per oggi.

Oggi siamo ancora qua a Muhanga; che cosa facciamo? quali novità? due :
- stiamo accanto e cerchiamo di tener per mano questi fratelli stanchi...
- ed invitiamo tanti, tutti, a fare questo gesto di solidarietà: venire a trovarci... 

1* Stiamo qua insieme: anche a nome di tanti che vorrebbero.
Abbiam ripreso le scuole: 550 ragazzi  a Muhanga e 500 a Bunyatenge.
Ce la fanno perché, come sai, i ragazzi della scuola Lidia Poet di s.Lazzaro da oltre dieci anni pagano la quota trimestrale per tutti: un gemellaggio splendido e fedele. La stessa cosa la fanno i ragazzi della scuola Giovanni XXIII di Modica, per Bunyatenge. Non hai l'idea di quanto sia grande questo!  Con fedeltà e discrezione.
E così altre piccole attività quotidiane nel villaggio.
Ma in questi tempi passo le mie ore ad ascoltare. 
Ieri dopo la preghiera dei bimbi, MarieLuc mi ha detto che i soldati hanno preso tutto nella casa di mamma, due casseruole, il bidone di plastica per l'acqua, qualche abito.
Stamane Paulina mi ha raccontato di Jacques, il figlio di Jean e Paskalina: ieri pomeriggio tre soldati lo hanno bloccato nel campo dove stava mettendo il supporto ai fagioli...; due ceffoni anzitutto e poi 
- "cosa fai qui?...   sei un maimai..." ... "ti ammazziamo...,  seguici !"
Lo hanno lasciato tornare a casa, distrutto, in piena notte.
E dopo Paulina, viene un altro, un altro ancora...; han voglia di dirlo a qualcuno.
Raccontano a me, ed io ascolto.   Non sai che dire. 
Ne esci con la testa che gira, ed un'amarezza infinita, dentro. 
Poi gliene parli a LUI. 
Qualche volta provi a fare rapporti... in alto; pronto poi a pagarne le conseguenze.
Pensa che vengono anche soldati: stufi, non sanno come uscirne, lasciare i fucili.
Facevo alcune considerazioni:
Questa situazione è l'Olocausto del Kivu in Congo, le Torri-gemelle  di oggi.
Milioni di fratelli uccisi e massacrati, non per terrorismo, e neppure  per ideologie pazze...
Ma unicamente per permetterci un auto più bella, un alloggio più grande, un abito più nuovo, in Francia, in Italia...

2*- Da aprile fino a settembre, poi, è stato un susseguirsi di visite. 
E' venuta Germana da Saluzzo: voleva stare un mese ma poi si è fermata tre mesi, in barba al suo datore di lavoro, rischiando... 
Marcello e Bibi  da Brescia e Feltre; dopo aver visto "alle falde del Kilimangiaro".
Gabriella di Siracusa; ha regalato e si è regalata un anno completo, con Muhanga !
Alberto di Pinerolo e Giorgio di Modica; all'imboscata c'eran anche loro.
Due famiglie da Nichelino, al completo: ciascuna con papà, mamma e due figli...: "matti", senza criterio.., a portarli qua in questi tempi!!!    Telefona a Mara, la più giovane, 12 anni, senti cosa ne ha ricavato.
E poi Ambra, Alessandra e Roberto di Dubbione.  Roberto lo ha detto bene: "abbiamo voluto portare sul posto d.Ambrosiani, a vedere i fratelli di cui ci ha tanto parlato, fin da bambini."
Ed ora Antonella dottoressa di Carrara, che ci ha portato la solidarietà di tutta la "regione toscana", per il nostro dispensario.
Non tutti gli italiani chiudono gli occhi e si chiudono in casa; non tutti ignorano quel che sta accadendo in africa; non tutti han paura...    Tutte queste visite vogliono dire anche questo.
In ognuna di queste occasioni ci siamo incontrati col gruppo genitori, la shirika; e lì non è più questione di "cosa fare per aiutare l'africa": lì eran mamme e giovani, che si confrontano con altri, che la pensano diverso, vivono diverso...; difficoltà di capire il perché, ma tanto rispetto, tanta voglia di arricchirsi l'un dell'altro... 
Kavugho, Luisa, Marcelina, Ndotole sempre con enorme riconoscenza lo hanno detto e ripetuto:
grazie, che siete venuti!
e siete venuti in questi tempi!
senza paura...
quanto coraggio ci date !!   siete come Maria che è andata da Elisabetta...
Sembra piccolo, sembra poco, ma penso che sia una cosa buona.
              p. Giovanni