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Fermare l'orrore. e tre nodi, e una coda (Peppe Sini)

Tratta da Notizie Minime della Nonviolenza in Cammino n. 702 del 16 gennaio 2009



I. La comunità internazionale intervenga per fermare le uccisioni.
Cessino le stragi a Gaza. E cessino gli attacchi missilistici nel territorio di Israele.
La comunità internazionale metta immediatamente in campo un impegno non solo diplomatico per la cessazione delle stragi, degli attentati e delle minacce, ma economico - di consistenti risorse, immediato e di lungo periodo - per garantire soccorsi e ricostruzione, assistenza e benessere, a tutte le vittime superstiti; per assistere il popolo palestinese e la costruzione del suo stato che va proclamato e riconosciuto con la massima urgenza; per garantire alla popolazione di Israele la sicurezza nel e del suo stato.
Cessino le stragi a Gaza. E cessino gli attacchi missilistici nel territorio di Israele.

II. Alcuni compiti della società civile e della solidarietà internazionale
Vi sono tre urgenze intrecciate.
1. L'urgenza della solidarietà col popolo palestinese.
L'urgenza non solo che cessi il regime di occupazione, non solo che cessi ogni forma di aggressione e persecuzione da parte dello stato di Israele, ma che nasca subito lo stato di Palestina, sovrano e democratico, dotato di continuità territoriale ed entro i confini precedenti alla guerra dei Sei giorni coi necessari eventuali aggiustamenti concordati tra le parti.
Ma fa parte integrante della solidarietà col popolo palestinese anche l'opposizione ad Hamas ed a chi la finanzia e la arma. Il popolo palestinese non è Hamas: Hamas è (non solo, ma anche) un'organizzazione politico-militare fascista. A Gaza il popolo palestinese è anche vittima e ostaggio di Hamas. Che certo ha anche un consenso, che certo ha anche vinto le elezioni: ma anche Hitler vinse le elezioni.
Occorre piena solidarietà col popolo palestinese.

2. L'urgenza della solidarietà con la popolazione di Israele.
L'urgenza non solo che cessino gli attentati, missilistici o in altre forme, ma che cessi la minaccia - e la propaganda della minaccia - alla sua stessa esistenza, minaccia sostenuta non solo da piccoli gruppi armati di persone disperate, ma da organizzazioni dotate di ingenti risorse e finanche da regimi che governano stati.
E fa parte di questa urgenza anche l'opposizione al governo di Israele, alle sue insensate e sciagurate politiche razziste e assassine, politiche criminali che non soltanto stanno massacrando il popolo palestinese ma mettono in crescente pericolo la popolazione di Israele la cui sicurezza richiede il progresso nell'area della Palestina storica e del Medio Oriente della pace e della democrazia, del dialogo e della convivenza, del riconoscimento di tutti i diritti umani a tutti gli esseri umani.
Occorre piena solidarietà con la popolazione israeliana.

3. L'urgenza di contrastare il risorgente nazismo in Europa.
L'Europa è il luogo di duemila anni di persecuzione antiebraica. L'Europa è il luogo della Shoah.
Gran parte degli stati europei sono stati colonialisti ed imperialisti ed hanno sanguinosamente oppresso le popolazioni del Medio Oriente.
Scellerate politiche razziste sono tuttora presenti in Europa.
Se dai paesi europei come istituzioni e come società civile si vuole dare un contributo alla cessazione delle stragi e alla costruzione della pace e della convivenza in dignità e sicurezza in Medio Oriente occorre in primo luogo riconoscere ed assumersi le proprie responsabilità.
Come non è ammissibile avallare i crimini di guerra e contro l'umanità del governo di Israele, ugualmente non è ammissibile avallare gli attentati terroristici e la propaganda genocidaria dei gruppi armati del fondamentalismo sedicente islamico. Occorre opporsi alla politica criminale del governo di Israele anche in nome della solidarietà col popolo di Israele. Ed occorre opporsi alla politica criminale del fondamentalismo sedicente islamico anche in nome della solidarietà col popolo palestinese.
E con particolar riferimento ad alcune iniziative di questi giorni in Europa e in Italia: - non è ammissibile manifestare contro Israele, occorre invece manifestare a favore del popolo di Israele e quindi contro il governo di Israele; - non è ammissibile manifestare a favore di Hamas, occorre invece manifestare a favore del popolo palestinese e quindi contro Hamas e chi la finanzia e la arma; - non è ammissibile proporre il boicottaggio dell'economia, della società e della cultura tanto israeliana quanto palestinese, occorre invece aumentare la cooperazione, il dialogo, la fiducia, la solidarietà con la popolazione e la società israeliana così come con la popolazione e la società palestinese; - non è ammissibile tacere sul razzismo oggi al governo in Italia; e non è ammissibile tacere sulla guerra terrorista e stragista cui l'Italia sta partecipando in Afghanistan.
Occorre contrastare il risorgente nazismo in Europa.

III. De te fabula narratur
E venendo ai compiti delle persone amiche della nonviolenza che in questi giorni in Italia si stanno già impegnando o vogliono impegnarsi contro la guerra e contro il razzismo, perché cessino le stragi, si soccorrano i superstiti e si arrivi alla pace in Palestina in giustizia, sicurezza e dignità per tutti i popoli e per tutte le persone: manifestare è giusto e necessario. Ma occorre manifestare per la pace con mezzi di pace: la nonviolenza è una scelta rigorosa e impegnativa di lotta contro la violenza, contro tutte le uccisioni, per salvare tutte le persone.
  • Trovo scandaloso che ci siano persone ed organizzazioni che si dicono amiche della nonviolenza e che non contrastano le flagranti, abominevoli pulsioni razziste e neonaziste che si vanno manifestando e dispiegando anche in Italia in questi giorni di dolore.
  • Trovo scandaloso che ci siano persone ed organizzazioni che si dicono amiche della nonviolenza e che non dicono una sola parola per il diritto alla vita degli israeliani oltre che dei palestinesi, per il diritto alla vita dei palestinesi oltre che degli israeliani, ed anzi ammiccano - o peggio: aderiscono - alle più oscene ed orribili e infami retoriche del pregiudizio e della persecuzione antiebraica, o islamofobica, o globalmente razzista.
  • Trovo scandaloso che ci siano persone ed organizzazioni che si dicono amiche della nonviolenza e che si prestano a sostenere l'azione scellerata del governo di Israele.
  • Trovo scandaloso che ci siano persone ed organizzazioni che si dicono amiche della nonviolenza e che si prestano a sostenere l'azione scellerata di Hamas e del fondamentalismo armato che si ammanta di pretese religiose ma riproduce un'ideologia e una prassi nazista.
Son cose tristi, ma vanno pur dette.
A tutte le guerre e a tutte le uccisioni occorre opporsi.
La nonviolenza è lotta contro la violenza, è impegno per la giustizia che salva le vite e riconosce ed invera la dignità e i diritti di tutti gli esseri umani, e si prende anche cura dell'unico mondo vivibile che abbiamo; la nonviolenza o è questa lotta, questo impegno, o non è nulla. Nulla.
Vi è una sola umanità, in un unico mondo che è di tutte e tutti e cui tutte e tutti apparteniamo.
La nonviolenza è la forza della verità.
La nonviolenza è opposizione a tutte le ingiustizie, a tutte le aggressioni, a tutte le sopraffazioni.
La nonviolenza è la lotta più nitida e più intransigente contro tutte le violenze.
La nonviolenza è solidarietà con tutte le vittime e lotta di liberazione con e per tutte le vittime. La nonviolenza è la scelta dell'umanità.
La nonviolenza è l'unica proposta politica adeguata a fronteggiare la tragica situazione presente.
La nonviolenza è un arduo necessario cammino.
Solo la nonviolenza può salvare l'umanità.