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Israele e Palestina: un appello

Commissione internazionale delle donne per una pace giusta e sostenibile tra Israele e Palestina: un appello

Pubblichiamo questo appello inviato da Luisa Morgantini (per contatti: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.) tratto da “La nonviolenza è in cammino”

Come donne, israeliane, palestinesi e internazionali, leader e attiviste, membri della International Women Commission (Commissione Internazionale delle donne), che opera per la fine dell'occupazione e per il conseguimento di una pace israelo-palestinese giusta e sostenibile, basata sul riconoscimento di due popoli e due stati, impegnata nel rispetto delle leggi internazionali, tra cui le maggiori risoluzioni delle Nazioni Unite, i diritti umani, e l'uguaglianza, esprimiamo la nostra indignazione per l'orribile carneficina israeliana contro i civili di Beit Hanoun, nella Striscia di Gaza. Il bombardamento contro abitazioni civili, all'alba dell'8 novembre, è costato la vita a 19 persone, tra cui 7 bambini e 6 donne, e ha causato il ferimento di centinaia di persone innocenti. Dalla fine di giugno, gli attacchi militari israeliani hanno provocato la morte di 383 palestinesi, tra cui 68 bambini e 14 donne.
Come donne, ci rifiutiamo di rimanere in silenzio.
Come donne, abbiamo l'obbligo di fare tutto il possibile per porre fine all'uso dissennato della forza, che minaccia di distruggere ogni possibilità di un futuro umano per noi e i nostri figli.

Chiediamo al governo di Israele di cessare immediatamente la guerra contro la popolazione civile della Striscia di Gaza, di ritirare il suo esercito e di porre fine all'assedio. In nessun modo possono essere giustificati gli attacchi contro i civili e le punizioni collettive.
Chiediamo che la comunità internazionale, ed in particolare il Consiglio di Sicurezza dell'Onu, si rendano responsabili per la tutela della sicurezza, dei diritti umani e della dignità umana, secondo quanto previsto dalla legislazione internazionale, e che intervengano immediatamente per garantire il ritiro totale delle forze armate israeliane e la cessazione completa di ogni attacco.
Chiediamo che sia creata una forza internazionale di sorveglianza per assicurare la messa in atto di queste decisioni.
Chiediamo allo Human Rights Council di inviare una commissione per investigare sulle uccisioni di Beit Hanoun.

Riaffermiamo la nostra convinzione del diritto fondamentale di ognuno di poter vivere in pace e in sicurezza, liberi dalle occupazioni, dall'oppressione e dall'uso della forza, così come sancito dalle leggi internazionali e dalle convenzioni sui diritti umani.
La storia ha dimostrato che i conflitti non possono essere risolti militarmente.
Ci appelliamo al "quartetto" per convocare al più presto una conferenza internazionale per tornare sul cammino del negoziato, e chiediamo a tutte le parti in causa di fare tutto il possibile per iniziare questo processo vitale.
Il tempo è essenziale: il nostro futuro, e quello dei nostri figli, è in grave pericolo.
La fine del conflitto israelo-palestinese è oggi la sfida e l'obbligo più urgente per l'intera comunità internazionale.

Per informazioni, steering committee: - Palestina: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. - Israele: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. - Unione Europea: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.