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Confindustria il capitalismo che non cambia mai

Ogni anno la l'associazione padronale Confindustria svolge il suo convegno al quale partecipano imprenditori, rappresentanti dei lavoratori, del governo, delle opposizioni, delle Istituzioni e perfino dei preti.

Ogni anno dicono e chiedono le stesse cose, con i vari rappresentanti , sopratutto del governo , sempre pronti ad eseguire i loro voleri.

Cosa ha chiesto Vincenzo Boccia presidente della Confindustria nella su...a relazione introduttiva al convegno di oggi ?

- DUE COSE:

1) che d'ora in avanti i salari siano legati alla produttività aziendale... quindi non più il CCNL ma incrementi salariali solo nelle aziende dove si fa contrattazione legati a incremento dello sfruttamento del lavoro, (visto che l'Italia come innovazione, è all'ultimo posto tra i Paesi Europei che più contano) ;

2) defiscalizzazione a pioggia a tutte le imprese... dicono per incrementare l'occupazione giovanile, cosa che come sappiamo non avviene mai;

ora, c'è una legge economica che dice che le aziende possono incrementare la produttività e l'occupazione a patto che vi siano due condizioni:

  • la prima è che le aziende per produrre di più devono vendere di più e quindi che abbiamo più commesse di produzione da parte dei clienti... ma i clienti chiedono più prodotti solo se vendono di più e per vendere più prodotti dovrebbero consumare di più i lavoratori ed i pensionati... ma ciò non e' possibile , perché dii fatto i salari e pensioni sono stati abbassati e sono inferiori a quelli di 30 anni fa, ed oggi gli industriali vorrebbero continuare ad abbassarli legando i salari alla produttività aziendale;

  • la seconda condizione e' quella che le imprese dovrebbero effettuare investimenti intensi sull'innovazione, cosa che le aziende non fanno , tanto che in Italia il PIL e' bloccato da 20 anni...

ma allora cosa vogliono veramente le imprese? semplicemente incrementare i profitti senza rischiare i propri capitali, che vengono invece finalizzati ad attività finanziarie, fregandosene dell'occupazione!

 

Umberto Franchi