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Il cammino dei nonviolenti dopo la Perugia - Assisi

Tra i tanti striscioni visti alla marcia Perugia- Assisi, quello che più efficacemente riassumeva la voce univoca della manifestazione, diceva: "Non tagliare i salari, ma le spese militari". Se dovessimo sintetizzare in una sola parola lo spirito dell'intera marcia, questa parola è certamente "disarmo". Abbiamo fatto bene, nel nostro ultimo Congresso di Brescia, a decidere di co-promuovere la Marcia Perugia-Assisi del cinquantesimo anniversario della prima edizione di Aldo Capitini.
Con il nostro contributo siamo riusciti a far emergere in tutti i marciatorì la consapevolezza che coltivare la pace significa lavorare contro la guerra, e dunque contro tutti gli eserciti e tutte le armi, e quindi per il disarmo.
Questo è l'impegno collettivo che ci lascia la Marcia Perugia-Assisi del 2011: ottenere il disarmo, iniziando da quello personale, per finire con quello della Repubblica (che ripudia la guerra).
La campagna contro l'acquisto di 130 cacciabombardieri F35, che costeranno a tutti noi 20 miliardi di euro, è un obiettivo comune del movimento pacifista e nonviolento. I fondi sottratti alle folli spese militari devono servire a finanziare il programma costruttivo per la pace: istituire i Corpi Civili di Pace e rilanciare il servizio civile volontario.
Abbiamo dedicato molto impegno e molte energie alla preparazione della Marcia "per la pace e la fratellanza dei popoli" del 25 settembre, e siamo molto soddisfatti dei risultati ottenuti: la notevolissima partecipazione, in gran parte giovanile, e gli impegni assunti dai 200mila marcìatori per proseguire il cammino sulla via del disarmo.
Abbiamo anche partecipato attivamente al Meeting dei 1000 giovani per la pace, che ha preceduto la Marcia, e questo ci ha dato la possibilità di venire a contatto con tante nuove realtà, che hanno apprezzato il nostro lavoro.
Ma per noi il momento forse più significativo è stato l'incontro, alla vigilia della Marcia, al cimitero di Perugia, sulla tomba di Aldo Capitini.
L'evento, pensato da Marco Baleani (prezioso amico, del Movimento Nonviolento di Gubbio, che ci ha lasciati prematuramente il 17 agosto) è stato un modo concreto per vivere la compresenza con i tanti maestri e amici della nonviolenza che ci hanno preceduto e ci accompagnano nell'oggi.
A tutto questo dedichiamo il presente numero di Azione nonviolenta.

Mao Valpiana - Presidente del Movimento Nonviolento

Tratto dall'editoriale del numero di Novembre 2011 di "Azione nonviolenta" - rivista mensile fondata da Aldo Capitini nel 1964

Fonte: Azione nonviolenta