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Gli F35, programma aeronautico internazionale che coinvolge (con tutti i governi che si sono succeduti negli ultimi lustri) la Difesa italiana, sono al centro da anni di critiche e contestazioni. In occasione delle elezioni politiche del 2013 ci fu la corsa dei partiti a proclamare che l’avrebbero ridimensionato. O addirittura cancellato. In tempi di campagna elettorale purtroppo da sempre l’italiano è abituato ad ogni sorta di promessa che viene poi, puntualmente, cancellata.

Appunti manuali inediti, presi a cura e responsabilità di Enrico Peyretti, che qui li trascrive, durante la relazione di don Tonino Bello nel convegno sulla Difesa Popolare Nonviolenta, Torino, 2 novembre 1990.

Una precedente trascrizione, del 22 aprile 1993, è andata perduta.

Altri relatori in quel convegno: Antonino Drago, Luciano Guerzoni, Rodolfo Venditti, Ugo Spagnoli, Julio Quan, Ettore Zerbino, Luigi Bonanate

Sull’argomento, vedi vari interventi di don Tonino Bello nei volumi Scritti di mons. Antonio Bello, Molfetta, ed. Mezzina 1993 e anni seguenti, in particolare nel vol. 4, Scritti di pace, 1997, nel quale, però, non trovo il significativo articolo L’ultima radice, in Nigrizia, settembre 1991, che conservo in fotocopia. Ricordo che lo leggevamo in gruppo in treno andando a Verona per la grande “Arena” di quel mese, che vide la presenza, l’ultima, di Balducci e Turoldo.

E' morto Gene Sharp (1928- 28 gennaio 2018), filosofo, politico e intellettuale statunitense. Nell'Universita' di Harward diresse il Program of Nonviolent Sanctions e fondo' l'Albert Einstein Istitution. Tra gli altri grandi maestri e autori, e' sui suoi libri che ci siamo formati nella ricerca della nonviolenza. Sono veri manuali enciclopedici, carte di orientamento per gli ulteriori cammini di ricerca sulla storia delle lotte nonviolente e sulle dinamiche del potere liberato dalla violenza.

Non aveva partecipato ai festeggiamenti per l’indipendenza indiana, dopo averla conquistata con il satyagraha (la forza della verità o nonviolenza), perché la separazione tra India e Pakistan era per lui una grande sconfitta. E’ stato assassinato da un giornalista indù, alla testa di un complotto, che non gli aveva perdonato la sua azione per la riconciliazione religiosa e la sua apertura ai musulmani. Gandhi, che era di religione indù, fu considerato dai fondamentalisti di entrambe le parti come un traditore. Sono passati 70 anni, da quel 30 gennaio del 1948, e il fondamentalismo fanatico pseudo religioso è ancora un pesante ostacolo per tanti processi di pacifica convivenza.

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