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Pubblichiamo il discorso tenuto da Raniero La Valle il 21 aprile 2017 ad Alessano (Lecce), nel ricordo del vescovo don Tonino Bello e del sindaco di Molfetta Guglielmo Minervini

È nel ricordo di don Tonino Bello e di Guglielmo Minervini che vogliamo guardare oggi al tema della nonviolenza a cui essi hanno dedicato la vita, il primo facendone il cuore della propria azione pastorale, il secondo della propria azione amministrativa e politica.

Trovate qui il link con la sintesi conclusiva del XXV Congresso nazionale del Movimento Nonviolento, che si è svolto a Roma nei giorni 31 marzo, 1 e 2 aprile 2017, con resoconto, mozione finale e organi eletti:


http://www.azionenonviolenta.it/coerenza-continuita-convinzione-la-nonviolenza-oggi-si-concluso-xxv-congresso-del-movimento-nonviolento/

La video-registrazione completa è nell'archivio di Radio Radicale:

Lo scorso ottobre il Servizio di consulenza linguistica dell'Accademia della Crusca, ha sentenziato che "la lessicografia contemporanea considera la forma univerbata 'nonviolenzà come un'unità lessicale: esito che senza dubbio è stato favorito dalla spinta del Movimento Nonviolento, che ha attribuito un nuovo valore alla parola". Insomma, la nonviolenza entra nel Vocabolario, scritta tutto attaccato, proprio come voleva Aldo Capitini già negli anni sessanta del secolo scorso, per dare un senso positivo al termine, superando la semplice negazione della violenza, così come ha fatto recentemente Papa Francesco, scrivendo il messaggio per la Giornata della pace, primo gennaio 2017: "La nonviolenza, stile di una politica per la pace".

“La nonviolenza va nel profondo più di quanto si creda. Essa si presenta, oggi in modo culminante, come antitesi ai maggiori mali: la guerra e il folle riarmo, l'assolutismo oppressivo dei governi, lo sfruttamento delle moltitudini povere, la chiusura individualistica egocentrica e disperata. Perciò essa sta alla punta estrema del vecchio mondo più di ogni altro preteso, grossolano e superficiale estremismo: anche se altri sa distruggere la nonviolenza costruisce" (Aldo Capitini, relazione al primo congresso del Movimento Nonviolento, 1966).

Nel desolante panorama che l'attualità ci riserva ogni giorno, la nonviolenza rappresenta quell'orizzonte che stiamo cercando oltre la cima più alta. Non lo vediamo ancora, ma sappiamo che c'è. Il nostro Movimento, per quanto piccolo e marginale, è impegnato nella scalata con "coerenza, continuità, convinzione" (sono parole di Pietro Pinna, che ci ha lasciato un anno fa): camminare in salita in gruppo è meno faticoso che farlo da soli.

Un importante momento di confronto con le istituzioni e la politica, nel quale i rappresentanti delle Reti promotrici di “Un'altra difesa è possibile” hanno chiesto con forza la calendarizzazione della legge per una difesa civile non armata e nonviolenta. Questo è il risultato positivo dell'incontro avvenuto mercoledì 15 marzo nell'Aula della Commissione Difesa della Camera tra una delegazione della Campagna è il Presidente della IV Commissione Francesco Saverio Garofani, alla presenza anche dei Deputati Massimo Artini, Giorgio Zanin, Giulio Marcon e Luca Frusone.

1) Lanza del Vasto nel 1928 si è laureato alla università di Pisa e poi è andato in India dove è stato discepolo di Gandhi. Quando è tornato in Europa ha fondato comunità che cercano di realizzare la non violenza sotto tutti gli aspetti della vita sociale; e anche nella vita intellettuale ha fondato una teoria della non violenza. Queste sue fondazioni indicano un punto cruciale della non violenza; essa vuole costruire non solo nuovi rapporti umani, più gradevoli, ma anche una nuova società.

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