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In “piedi costruttori di pace” aveva gridato nell’Arena del 1989, il vescovo di Molfetta, Tonino Bello. E’ stato questo il leitmotiv delle Arene di Pace, promosse negli anni ottanta e novanta dai Beati i Costruttori di Pace. Le Arene sono state il luogo dove si è ritrovato il Popolo della Pace, in un mondo sul precipizio della guerra nucleare, nello scontro tra Est e Ovest, per gridare invece la propria voglia di un mondo di pace.

L'incontro areniano del 25 aprile 2014 porta con sè il vivo ri-cordo (il richiamo al cuore) di tante persone amiche della nonviolenza in qualche modo collegate all'esperienza veronese degli anni '80 e '90, alcune delle quali ci hanno lasciato, volti indimenticabili del popolo della pace, tra noi "diversamente viventi": Lorenzo Bellomi, Natale Scolaro, Giuseppe Zambon, Enzo Bertolaso, Filippo De Girolamo, Aldo Pettenella, Federico Bozzini, Lucio Regaiolo, Giorgio Avanzi, Silvio Tubini, Enzo Melegari, Massimo Benedetti, Giovanni Martari, Cecilia Dal Cero, Carlo Furlan, Gianni Zanini, Gabriele Zanetti, Paola Rossi, Silvana Pozzerle, Vittorio Arrigoni, Massimo Paolicelli, Alexander Langer, Giulio Girardi, Italo Mancini, Enrico Chiavacci, David Maria Turoldo, Ernesto Balducci, Carlo Maria Martini...Volti a noi sempre ri-volti.

La guerra è il suicidio dell'umanità (Papa Francesco)
Solo la nonviolenza ci salverà (Mahatma Gandhi)

25 aprile 2014, all'Arena di Verona,  una giornata di resistenza e liberazione. La resistenza oggi si chiama nonviolenza. La liberazione oggi si chiama disarmo.
L'Italia ripudia la guerra, ma noi continuiamo ad armarci.
Crescono le spese militari, si costruiscono nuovi strumenti bellici.

Carissimi fratelli e sorelle,

è con grande gioia che vi accolgo, tutti, in questa bella Cattedrale di Campobasso, al termine della coinvolgente Marcia della Pace, dove abbiamo sperimentato quanto vera sia la fraternità, come via e fondamento della Pace. “Abbiamo affidato il cuore al compagno di strada, senza sospetti senza diffidenze, per guardare innanzi tutto a quello che cerchiamo: la pace nel volto dell'unico Dio. Affidarsi all'altro è qualcosa di artigianale, perché la pace è artigianale". (cfr Evangelii Gaudium, 244)