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La fusione fra tecnica e distruttività non era ancora visibile nella prima guerra mondiale. Scarsa era la distruzione operata dagli aeroplani, i carri armati erano soltanto una estensione delle armi tradizionali. Ma nella seconda guerra mondiale avvenne il cambiamento decisivo: l'uso degli aeroplani per i massacri di massa. Coloro che sganciavano bombe quasi non si rendevano conto di ammazzare o bruciare vivi migliaia di esseri umani nel giro di pochi minuti.

Pubblicato nuovamente sulla newsletter del Centro di Ricerca per la Pace di Viterbo, vi invitiamo a leggere l'introduzione del libro di padre Ernesto Balducci e Lodovico Grassi "La pace. Realismo di un'utopia", edito da Principato, Milano 1983. Un ottimo libro per le scuole che illustrava ed antologizzava la tradizione del pensiero per la pace dal Rinascimento a oggi, da Erasmo a Gandhi a Anders. L'introduzione riprende un indimenticabile intervento di padre Balducci al convegno di "Testimonianze" il 14 novembre 1981, relazione che fu uno dei punti di elaborazione più alti e profondi del grande movimento pacifista che in quegli anni si batteva contro il riarmo atomico dell'est e dell'ovest.

Napoli,13/11/2010
Carissimo,
pace e bene!
Con il vescovo Nogaro e altri religiosi/e della Campania, abbiamo preparato quell'appello sulla guerra in Afghanistan che ha ricevuto ciraca 2.000 adesioni. Molti i sacerdoti e religiosi/e che hanno firmato.
Molti ci hanno chiesto : e poi?

Non c’è futuro senza educazione alla pace

Nei licei della scuola italiana, già colpita da tagli e provvedimenti inaccettabili, stanno partendo corsi paramilitari, validi come crediti formativi, dal titolo "Allenati alla vita". Sconcertati dall'incredibile decisione dei ministeri della Difesa e dell’Istruzione, intendiamo affermare che questa iniziativa risulta altamente dannosa perché estranea alla finalità della scuola e stravolge il contenuto del progetto "Cittadinanza e Costituzione" o quello di altre iniziative come "La pace si fa a scuola". Tra i temi proposti, spiccano la cultura militare, armi e tiro, i mezzi dell’esercito, sopravvivenza in ambienti ostili e, addirittura, la difesa nucleare (concetto ormai improponibile nel panorama giuridico internazionale che, già nel 1963, Giovanni XXIII considerava assurdo, "alienum a ratione"; l’Italia, tra l’altro, ha ratificato il Trattato di Non proliferazione per il disarmo nucleare globale).

Crediamo nella eguaglianza di tutti gli esseri umani a prescindere dalle opinioni, dal sesso, dalla razza, dalla appartenenza etnica, politica, religiosa, dalla loro condizione sociale ed economica.
Ripudiamo la violenza, il terrorismo e la guerra come strumenti per risolvere le contese tra uomini, i popoli e gli stati. vogliamo un mondo basato sulla giustizia sociale, sulla solidarietà, sul rispetto reciproco, sul dialogo, su un'equa distribuzione delle risorse.

La marcia per la pace da Perugia ad Assisi nata per intuizione ed iniziativa di Aldo Capitini, l'apostolo della nonviolenza in Italia, convoca ogni persona di volonta' buona e di retto sentire all'impegno contro la guerra, contro le armi, contro tutte le persecuzioni, le devastazioni, le ingiustizie.