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Dichiarazione dell'assemblea dei movimenti del 4° Forum sociale europeo

Atene, 7 maggio 2006
da Attac

Noi, donne e uomini dei movimenti sociali europei, siamo giunti ad Atene dopo anni di esperienze comuni, lottando contro la guerra, il neoliberismo, tutte le forme di imperialismo, colonialismo, razzismo, discriminazione e sfruttamento, contro il rischio di una catastrofe ecologica.

Quest’anno è stato significativo che in molte lotte sociali e campagne sono riuscite a fermare i progetti neoliberisti come la proposta di Trattato Costituzionale Europeo, la direttiva UE sui Porti e il CPE in Francia.

I movimenti di opposizione al neoliberismo stanno crescendo e si stanno scontrando contro il potere delle multinazionali, il G8 e le organizzazioni come il WTO, il FMI e la Banca Mondiale, così come le politiche neoliberiste degli stati e dell’Unione Europea.

Si sono materializzati cambiamenti politici importanti in America Latina, che hanno scosso l’offensiva liberale e alcuni casi le mobilitazioni popolari sono riuscite a invertire il processo di privatizzazione.

La situazione presente è piena di opportunità ma anche di pericoli drammatici. L’opposizione e la resistenza alla guerra e all’occupazione dell’Iraq hanno dimostrato il fallimento della strategia britannica e statunitense. Il mondo è di fronte all’incubo di una nuova guerra in Iran. La decisione arbitraria della UE di tagliare i fondi all’Autorità Nazionale Palestinese è inaccettabile e peggiora la situazione complessiva. L’oppressione del popolo curdo ancora non è terminata.

Le forze conservative nel Nord e nel Sud stanno incoraggiando uno "scontro di civiltà", teso a dividere le persone oppresse, il ché sta producendo di conseguenza violenza inaccettabile, barbarie e ulteriori attacchi ai diritti e alla dignità dei migranti e delle minoranze.

Sebbene l’UE sia una delle aree più ricche del mondo, decine di milioni di persone vivono in povertà, sia per la disoccupazione che per la precarizzazione del lavoro. Le politiche dell’UE basate sull’estensione infinita della competizione all’interno e fuori l’Europa, costituiscono un attacco all’occupazione, ai diritti sociali e dei lavoratori, ai servizi pubblici, all’istruzione, al sistema sanitario ecc. L’UE sta progettando la riduzione dei salari dei lavoratori e dei sussidi di disoccupazione, così come la generalizzazione della precarietà.

Noi respingiamo questa Europa neoliberista e ogni sforzo di rilanciare il bocciato Trattato Costituzionale; lottiamo per un’altra Europa, una Europa femminista, ecologica, aperta, un’Europa di pace, giustizia sociale, sostenibilità della vita, sovranità alimentare e solidarietà, rispetto dei diritti delle minoranze e autodeterminazione dei popoli. Condanniamo la repressione e la criminalizzazione dei movimenti alterglobalisti e degli altri movimenti progressisti in Europa Orientale e Occidentale.

Usciamo dal FSE di Atene avendo fatto un passo avanti verso un coordinamento migliore dei movimenti Orientali e Occidentali, con una comune determinazione di lotta per la pace, il lavoro e un’esistenza sicura. Promuoveremo la nostra agenda di campagne e mobilitazioni europee sui punti principali della nostra piattaforma comune sviluppata nelle reti del FSE.

Abbiamo bisogno di coordinare il nostro lavoro, di definire una strategia efficace per il prossimo periodo e di rafforzare e allargare i nostri movimenti.

Facciamo appello a tutti i movimenti europei di aprire un largo dibattito per decidere tutti insieme nuovi passi comuni durante i prossimi mesi all’interno del quadro del FSE.

Alcuni eventi importanti sono già in agenda:
- Ci mobiliteremo per un ritiro completo delle truppe dall’Iraq e dall’Afganistan, contro la minaccia di una nuova guerra in Iran, contro l’occupazione della Palestina, per il disarmo nucleare, per eliminare le basi militari in Europa e convochiamo una settimana di azione tra il 23 e il 30 settembre 2006.
- Facciamo appello per una giornata di azione e mobilitazione il 7 ottobre 2006 in Europa e Africa, per una legalizzazione incondizionata e la parità di diritti per tutti i migranti; per la chiusura di tutti i centri di detenzione in Europa, per fermare le espulsioni, per fermare delle deportazioni; contro la precarietà e per rompere il legame tra il permesso di soggiorno e il contratto di lavoro, per una cittadinanza basata sulla residenza.
- Ci mobiliteremo contro la precarietà e lo smantellamento dei servizi pubblici e per i diritti sociali, coordinando le nostre lotte in tutta Europa nei prossimi mesi.

Nel Gennaio 2007 il FSM si incontrerà a Nairobi. La crescita dei movimenti sociali africani è cruciale per il mondo. La costruzione del FSM sarà un’opportunità di lotta contro lo sfruttamento europeo e il neocolonialismo.

Nel giugno 2007 ci sarà un incontro del Consiglio dell’Unione Europea e un meeting del G8 a Rostock in Germania, dopo quello di San Pietroburgo nel luglio di quest’anno. Coglieremo queste opportunità per una convergenza generale delle nostre lotte.