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Luca Marzario nuovo portavoce dell'Accademia Apuana della Pace

In occasione dell'ultima assemblea del 24 giugno u.s. è stato eletto Luca Marzario come portavoce dell'AAdP, al termine di un anno in cui il nuovo gruppo che coordina l'attività dell'AAdP si è amalgamato ragionando insieme sul ruolo e sul futuro dell'Accademia.

Abbiamo fatto a Luca, la cui esperienza nasce nella Rete di Lilliput e in Amnesty International, alcune domande proprio sul ruolo che l'AAdP può assumere.

Dopo un anno di riflessione l'AAdP ti ha scelto come nuovo portavoce. Ci racconti un pò di te e delle tue esperienze?

Beh, parlare di se' non è facile, comunque ci proviamo.

Essendo cresciuto in una famiglia cattolica praticante, ho avuto modo di confrontarmi con i temi della pace e della solidarietà fin da piccolo. All'età di 15 anni ho conosciuto e frequentato un gruppo di ragazzi del dopo-cresima più grandi di me che, guidati da una "piccola grande donna" (all'epoca poco più che ragazza), Annamaria Baruffetti, cercava di crescere coltivando i principi di pace e solidarietà. Fu allora che partecipammo tutti insieme alle nostre prime marce della pace, con gioia ed entusiasmo come gli adolescenti sanno fare; proprio in quegli anni abbiamo portato avanti diversi programmi di solidarietà (in particolare raccolta fondi per l'AIFO, adozione a distanza e sostegno a vari progetti di Suor Annarita, originaria dei Quercioli, missionaria in Africa) tutt'ora attivi. Altre esperienze che hanno arricchito la mia "formazione" sono state la partecipazione al gruppo locale di Amnesty International e alla Rete Lilliput.

Il mio rapporto con l'Accademia è iniziato il 21 giugno 2003, giorno di costituzione dell'Accademia. Fui molto colpito dall'intervento di Padre Alex Zanotelli per la sua preziosa testimonianza (pensare che solo l'anno prima ero andato a Milano ad un incontro sui diritti umani dove, oltre ad Alex Zanotelli, partecipavano Rigoberta Menchu’ e Gino Strada!).

Da allora, devo ammetterlo a malincuore, la mia partecipazione all'Accademia è stata piuttosto marginale (forse anche per la mia partecipazione ad una formazione politica giovanile di sinistra e altri impegni lavorativi) fino a quando l'anno scorso Gino non mi ha "costretto" ad entrare nel Senato. Da subito ho cercato, nonostante gli impegni lavorativi e familiari, di portare avanti il progetto dell'Accademia con impegno e con costanza, insieme agli altri senatori. Da qualche mese a questa parte stiamo iniziando a raccogliere qualche "frutto" di questo lavoro.

 

Cosa ha rappresentato per te l'AAdP e quale ruolo tu credi che possa avere?

L'AAdP per me ha rappresentato un occasione di crescita personale, soprattutto per quanto riguarda la consapevolezza del vivere in un mondo fatto di uomini, e non solo di stati e governi. La centralità dell'essere umano e dei suoi diritti deve essere, secondo me, il nodo centrale su cui sviluppare la società moderna. In quest'ottica l'Accademia secondo me deve avere il ruolo non solo di coordinamento tra le varie associazioni che contribuiscono alla diffusione di una cultura di Pace e di Nonviolenza, ma deve anche fare formazione/informazione e promuovere delle proposte politiche concrete che nel piccolo, a livello provinciale, e nel grande, coordinandosi con altre realtà simili nazionali (e perché no, anche sovranazionali), possano contribuire alla costruzione di una società migliore, fondata proprio sulla centralità dell'uomo. L'obiettivo è ambizioso, ma dobbiamo provarci (anzi, ci stiamo provando). Non si può più delegare alle generazioni future!

 

Limiti e potenzialità dell'AAdP

I limiti e le potenzialità dell'AAdP derivano secondo me dalla natura stessa dell'AAdP: non è una semplice associazione ma un coordinamento di associazioni e individui. Mettere insieme tante realtà diverse con esperienze e percorsi diversi non è semplice; ma è anche vero che è proprio tramite il confronto e la collaborazione tra queste realtà che le associazioni e i singoli possono arricchire la propria esperienza e proporre dei progetti in grado di incidere in modo concreto sulla società. L'Accademia potrebbe (e dovrebbe) fungere da amplificatore e catalizzatore delle esperienze, delle iniziative e dei progetti delle singole associazioni e del singolo individuo.

Devo ammettere che il lavoro da fare è notevole. La strada è stata intrapresa; si tratta di portarla avanti con costanza, credendoci fino in fondo.

 

Alcuni cenni ai programmi futuri dell'AAdP

Negli ultimi mesi e in questi giorni abbiamo portato avanti delle iniziative di informazione, in particolare sui temi di attualità (Africa e al Nord Africa in particolare, ma anche sui temi del referendum).

Nell'immediato vogliamo portare avanti e promuovere quello che è l'evento di quest'anno: il 50° anniversario della Marcia della Pace Perugia-Assisi che si terrà il 25 Settembre. Il nostro obiettivo non è solo quello di far partecipare più persone possibili alla marcia, ma più che altro quello di far conoscere qual è il significato e il senso della marcia in modo da potervi partecipare in maniera più consapevole.

Un altro obiettivo è quello di medio-lungo termine e quello di informare non solo sugli sviluppi degli eventi che stanno passando in secondo piano e che rischiano di essere dimenticati, ma anche su quelli che in primo piano non ci sono mai stati (o lo sono stati per brevi periodi), ma le cui condizioni sono altrettanto gravi (v. Siria).

Oltre l'informazione (di cui mai come ora se ne sente il bisogno, vista la dilagante disinformazione dei media), un altro ruolo che l'Accademia vuole recuperare è quello della formazione. In passato sono stati tenuti da esperti corsi su temi specifici (, estione dei conflitti, bullismo, nonviolenza, metodo del consenso etc.). Riteniamo utile riproporre quei corsi che hanno incontrato e incontrano la domanda di formazione, affiancandone di nuovi.

Infine si cercherà di coinvolgere nelle nostre iniziative anche gli enti locali, le scuole e le altre realtà simili alla nostra (v. ad esempio la Scuola della Pace di Lucca).