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Solidarietà ROM: un progetto dei Berretti Bianchi

Una richiesta dei Berretti Bianchi Onlus Gruppo Versilia Storica

all'Associazionismo nonviolento e solidale.

Chiediamo ad almeno mille persone che credono in questo progetto un contributo di 10 €.

Nessuno di noi aveva sentito nominare Gruia prima di conoscere alcune decine di famiglie Rom che da alcuni anni sostavano per lunghi periodi nei comuni della Versilia storica e in particolare fra Pietrasanta e Querceta.

E' stato così che, essendo i Berretti Bianchi Onlus un'organizzazione che ha come suo obiettivo la gestione nonviolenta dei conflittii e la sperimentazione di politiche alternative a quelle normalmente adottate dalle istituzioni per risolverli, dopo essere intervenuti in varie zone del Medioriente e in Srbija, dove siamo riusciti a rivitalizzare un istituto per bambini e giovani in stato di abbandono a Banja Koviljaca, al confine fra Sebija e Repubblica Serba di Bosnja, grazie ad una sinergia con un'associazione emiliana, abbiamo pensato di intervenire in questo che si presentava come un possibile conflitto fra una popolazione locale sostanzialmente ostile e un gruppo di persone che vivevano in condizioni a dir poco disumane.

Innanzitutto abbiamo scongiurato la soluzione "militare": sgombero a mano armata e rispedizione delle persone al di fuori dei confini della Repubblica, essendo consapevoli dell'inutilità di queste operazioni oltre che ai loro costi in termini economici e umani. Dopo di che abbiamo ritenuto di coinvolgere le istituzioni in un progetto che mirasse a superare l'onda razzista che incominciava a montare sul territorio e nel contempo a migliorare sensibilmente la qualità della vita delle persone che vivevano nel degrado e nella disperazione.

Dopo lunghe trattative siamo giunti all’elaborazione di un progetto condiviso con le Amministrazioni dei Comuni (Stazzema, Seravezza, Forte dei Marmi e Pietrasanta), coinvolgendo anche la Regione Toscana. Il progetto prevede che una parte dei Rom possa scegliere di fare ritorno alla sua terra d'origine e un'altra venga distribuita sul territorio in condizione di vita dignitosa nel rispetto dei diritti umani e che sia messa in grado di accedere ai servizi che vengono erogati ai cittadini della zona. Il progetto che abbiamo concepito presenta come elemento di innovazione proprio l'attenzione alle persone che viene rivolta in due luoghi, in quello di origine, sempre ignorato dalle amministrazioni locali, e sul territorio di competenza

Prima di accompagnare il rimpatrio di una parte delle famiglie, che hanno scelto di tornare a Gruia provando a fidarsi della nostra proposta, abbiamo effettuato una breve missione esplorativa in zona per avere almeno degli elementi minimi di conoscenza della situazione e per poter elaborare un progetto di intervento che mira a mettere le persone ritornate in grado di vivere in condizioni soddisfacenti che permettano loro di evitare la sofferenza della migrazione e soprattutto della spaventosa regressione della qualità della vita che abbiamo constatato nel nostro territorio che genera l'allarme sociale che si era creato.

Ci siamo resi conto che sostanzialmente i bisogni che li portano ad emigrare sono la mancanza di lavoro e la mancanza di abitazioni minimamente decenti e, per alcuni, la necessità dell’inserimento scolastico dei figli.

Abbiamo pensato che tutto ciò potesse essere in buona parte realizzato a Gruia, che si trova nel distretto di Mehedinti (la cui città prinicpale è Drobeta-Turnu-Severin), nella regione storica dell'Oltean, nel sud della Romania e di conseguenza siamo intervenuti formulando un progetto di costituzione di impresa agricola di solidarietà in grado di fornire alle famiglie un reddito sufficiente per il proprio sostentamento. Proprio perché "di solidarietà" si è pensato ad affiancare all'attività lavorativa in campo agricolo e dell'allevamento innanzitutto la riqualificazione delle abitazioni e, su sollecitazione di una donna Romnì, che tiene i rapporti fra le famiglie Roma e l'amministrazione comunale di Gruia, l'alfabetizzazione di base dei soci lavoratori. Il tutto su base rigorosamente volontaria.

Le case incluse nel programma di riqualificazione sono almeno una dozzina, delle quali si è posto mano a 5, due sono state ultimate e altre due sono in fase finale, mentre nell'ultima i lavori sono appena avviati. L'impegno è molto alto e sono necessari non meno di 7.000 € mensili che vengono impiegati per retribuire i soci lavoratori, vale a dire 2 squadre composte da un muratore e tre o quattro manovali e per acquistare i materiali necessari ai lavori di costruzione

L'inverno è alle porte e a Gruia si raggiungono anche 2 m di neve, per cui l'impegno di riqualificazione delle abitazioni, con particolare riguardo a tetti, soffitti, parti in muratura e fondazioni, laddove possibile, trattandosi di capanne di fango e di paglia, diventa una corsa contro il tempo.

Inoltre, avendo concordato con le persone ritornate a Gruia che l'attività principale sarebbe stata quella agricola e di allevamento, abbiamo necessità di concretizzare anche quest'impegno. Abbiamo bisogno di acquisire altro terreno, oltre ai circa 2 ha attualmente a disposizione, che sono già stati recintati dai soci lavoratori e anche arati una prima volta, di acquistare un certo numero di animali, in particolare ovini e pollame per poter produrre formaggio, uova e quanto è necessario per il sostentamento dei soci lavoratori e di costruire alcune strutture minime per il ricovero degli animali e per il guardianaggio del terreno. Trattandosi di attività agricola, i tempi di produzione sono abbastanza lunghi e si pensa che la produttività possa incominciare a vedersi solo a primavera inoltrata.

Sarebbe necessario che la gestione dell'impresa fosse affidata a una persona, meglio ancora ad una coppia, in grado di garantirla affrontando la grande quantità di conflitti che si presentano quotidianamente laddove il principio di solidarietà su cui si fonda l'impresa non è parte della cultura dei soci lavoratori e disponendo dei mezzi e degli elementi di conoscenza che assicurino tempestività nella comunicazione. Al momento l'impresa viene gestita da un socio lavoratore Rom che si è reso disponibile, con la supervisione di un religioso della zona.

Mentre i lavori stanno procedendo a Gruia, con un inizio di fiducia da parte di un certo numero dei soci lavoratori coinvolti, che non si era visto alla loro partenza, se non da parte solo di alcuni, sul territorio della Versilia sono state distribuite 16 roulottes, alcune delle quali purtroopo non risultano ancora dotate di servizi idonei (acqua corrente e sanitari), si è affittata una casa a Ponte Stazzemese, in via di ristrutturazione, con un progetto di casa-famiglia, nel quale è impegnato un volontario che riceve un piccolo compenso, e in cui sono accolte 12 persone e un'altra è stata ottenuta in comodato gratuito e messa a disposizione di una madre e dei suoi tre figli. Sono stati iscritti una quindicina di bambini e di ragazzi alle scuole pubbliche della zona, appartenenti a tutte le famiglie che dimorano sul territorio.

Abbiamo alla studio la prospettiva di fare della ristrutturazione della casa,  un corso di integrazione delle capacità attitudinali che potrebbe permettere a dei Rom che lo seguissero di acquisire ulteriori elementi allo scopo di perfezionare le capacità manuali che già sono in grado di esprimere soprattutto nel campo dei piccoli interventi di riparazione e manutenzione domestica, con il sostegno della Regione. Ciò potrebbe permettere loro, in futuro, anche accesso ad occasioni lavorative e l'opportuno riconoscimento della partecipazione soprattutto come referenza per la ricerca di posti di lavoro.

Tutto questo lavoro è stato svolto da un gruppo di persone molto esiguo e pressoché sprovvisto delle risorse materiali necessarie per far fronte agli impegni via via assunti e da una piccola organizzazione come i Berretti Bianchi Onlus. Purtroppo le risorse non sono sufficienti per poter continuare questa attività e portarla al successo che ci auguriamo, anche perché non ci dispiacerebbe se questo piccolo esempio venisse seguito da altre amministrazioni e gruppi di persone sensibili sul territorio piuttosto che seguire la prassi ordinaria che vede sgomberi a mano armata da parte delle forze dell'ordine, distruzione delle poche povere cose di cui dispongono le persone che vi vengono sottoposti, allontanamento che elimina ogni possibilità di socializzazione con la popolazione locale che a fatica i Rom cercano sempre di creare e soprattutto l'impedimento del cambiamento di condizioni della vita delle persone che prima o poi ritornano nel degrado. La comibinazione del razzismo popolare con quello istituzionale.

A questo punto, a chi si sente di poter sostenere il progetto chiediamo alcune cose, secondo la propria disponibilità:

  • -          al livello minimo, la donazione di un contributo di 10 €,
  • -          ad un livello superiore, di farsi collettore delle donazioni delle persone che stanno nella propria zona, al fine di sollevarle dall'incombenza di pagare delle spese decisamente sproporzionate per il versamento del contributo,
  • -          a un livello ancora superiore di organizzare, laddove fosse possibile, piccole iniziative di sostegno, sfrenando la propria creatività,
  • -          al livello massimo, di valutare la possibilità di andare a Gruia a gestire l'impresa per conto del Gruppo Berretti Bianchi della Versilia storica.

Invitiamo chi volesse saperne di più a visitare il sito www.berrettibianchi.org su cui sarà possibile seguire l'evoluzione della realizzazione del progetto.

Ringraziamo anticipatamente chiunque vorrà sostenere questo progetto e chi, nel proprio territorio, si sentirà di "copiarlo" a sostegno di persone e famiglie che dovessero trovarsi nella stessa situazione.

c.c.postale N.21024567 intestato:

Associazione Berretti Bianchi Onlus

Via F. Carrara 209-55042 Forte dei Marmi (LU)

Causale “ progetto Gruia”

Per Ass. Berretti Bianchi Onlus Gruppo Versilia Storica


Massimo Focacci

Silvano Tartarini