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Contro i nuovi fascismi

I fatti di Macerata, e ancor più il linguaggio di certe forze politiche, rappresentano l'apice di quel rigurgito fascista che, in qualche modo, è stato tollerato e che sta seminando una cultura di odio e di separazione sconvolgente.

L'omicidio di Pamela è un femminicidio che nasce proprio in quella cultura patriarcale che non ha confini di stato ma che, sicuramente, trova nel fascismo il brodo in cui crescere.

Non è certo al femminicidio che reagiscono le forze fasciste.

In questa vicenda, non è il femminicidio la vera tragedia, il vero delitto, ma il fatto che a commetterlo sia stato uno straniero, un nigeriano, un richiedente asilo.

E nel paese, ai vari livelli, è la parola straniero che diventa importante ed evocatrice di tragedie, non il femminicidio.

Non si attacca la cultura patriarcale e maschilista, si attacca lo straniero, gli si spara. Perché sono gli stranieri il vero obiettivo della cultura fascista, i nemici del momento, per essere sostituiti domani da ogni altra forma di diversità.

E non è uno squilibrato il “terrorista” di Macerata, è il frutto di quanto seminato in questi anni, del clima di odio costruito, del linguaggio politico di quelle forze vicine alla cultura fascista.

Per questo come Accademia Apuana della Pace parliamo di terrorismo. E tale sarebbe stato definito proprio da quelle forze di destra se a sparare contro i “bianchi” fosse stato uno straniero.

E' quindi assolutamente imprescindibile porre al centro dell'agenda politica il tema dell'antifascismo. Il fascismo non è semplicemente una ideologia, è la negazione stessa della democrazia ed in questa negazione è l'affermazione del cittadino di serie A e di serie B, la teorizzazione dell'apartheid sociale. Sul fascismo si fondano l'esclusione e il razzismo dei nostri giorni; e il fascismo si fonda sulla violenza e la militarizzazione. E' dunque necessario riaffermare con decisione una politica, un linguaggio, una cultura e una prassi che sia antimilitarista e nonviolenta.

Il fascismo non è una semplice opinione politica, così come non è una opinione la mafia o la pedofilia: sono realtà che devono essere contrastate e combattute dalle forze democratiche, senza esitazione, senza giustificazioni, smettendo di ripetere il mantra che “in democrazia tutti devono esprimere il proprio pensiero”.

La nostra Costituzione è antifascista, si fonda sul rifiuto del fascismo: il pensiero fascista è fuori dallo stato, è eversivo e come tale deve essere trattato.

Per questi motivi l'Accademia Apuana della Pace aderisce alla manifestazione nazionale a Roma del 24 febbraio p.v. “Mai più fascismi”, come inizio di un nuovo impegno più incisivo per radicare un sentire antifascista nella nostra società, per costruire quegli anticorpi indispensabili che ci permettano di uscire da questa gabbia di paura e di intolleranza che respiriamo quotidianamente.

Da Massa Carrara, grazie all'impegno di ARCI e CGIL, partiranno due pullman; chiunque voglia partecipare può rivolgersi alle segreterie di queste due strutture.

I fatti di Macerata, e ancor più il linguaggio di certe forze politiche, rappresentano l'apice di quel rigurgito fascista che, in qualche modo, è stato tollerato e che sta seminando una cultura di odio e di separazione sconvolgente.

L'omicidio di Pamela è un femminicidio che nasce proprio in quella cultura patriarcale che non ha confini di stato ma che, sicuramente, trova nel fascismo il brodo in cui crescere.

Non è certo al femminicidio che reagiscono le forze fasciste.

In questa vicenda, non è il femminicidio la vera tragedia, il vero delitto... ma il fatto che a commetterlo sia stato uno straniero, un nigeriano, un richiedente asilo...

E nel paese, ai vari livelli, è la parola straniero che diventa importante ed evocatrice di tragedie, non il femminicidio.

Non si attacca la cultura patriarcale e maschilista, si attacca lo straniero... gli si spara... perché sono gli stranieri il vero obiettivo della cultura fascista, i nemici del momento... per essere sostituiti domani da ogni altra forma di diversità.

E non è uno squilibrato il “terrorista” di Macerata, è il frutto di quanto seminato in questi anni, del clima di odio costruito, del linguaggio politico di quelle forze vicine alla cultura fascista.

Per questo come Accademia Apuana della Pace parliamo di terrorismo. E tale sarebbe stato definito proprio da quelle forze di destra se a sparare contro i “bianchi” fosse stato uno straniero.

Per questo è assolutamente imprescindibile porre al centro dell'agenda politica il tema dell'antifascismo. Il fascismo non è semplicemente una ideologia, è la negazione stessa della democrazia ed in questa negazione è l'affermazione del cittadino di serie A e serie B, la teorizzazione dell'apartheid sociale. Sul fascismo si fondano quindi l'esclusione e il razzismo dei nostri giorni; e il fascismo si fonda sulla violenza e la militarizzazione. Per questo è necessario riaffermare una politica, un linguaggio, una cultura e una prassi che sia antimilitarista e nonviolenta.

Il fascismo non è una semplice opinione politica, così come non è una opinione la mafia o la pedofilia: sono realtà che devono essere contrastate e combattute dalle forze democratiche, senza esitazione, senza giustificazioni, smettendo di ripetere il mantra che “in democrazia tutti devono esprimere il proprio pensiero”.

La nostra Costituzione è antifascista, si fonda sul rifiuto del fascismo: il pensiero fascista è fuori dallo stato, è eversivo e come tale deve essere trattato.

Per questo motivo l'Accademia Apuana della Pace aderisce alla manifestazione nazionale a Roma del 24 febbraio p.v. “Mai più fascismi”, come inizio di un nuovo impegno più incisivo per radicare un sentire antifascista nella nostra società, per costruire quegli anticorpi indispensabili che ci permettano di uscire da questa gabbia di paura e di intolleranza che respiriamo quotidianamente.

Da Massa Carrara, grazie all'impegno di ARCI e CGIL, partiranno due pullman, chiunque voglia partecipare può rivolgersi alle segreterie di queste due strutture.