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Non è un brutto sogno, ma una realtà da cambiare

Sembra di essere proiettati in un film apocalittico, di quelli che narrano gli eventi catastrofici che sconvolgono e decimano il genere umano. Le scene che ci giungono dalle città Italiane ed estere, ci fanno vedere città fantasma, come se la pandemia avesse già colpito a morte gli abitanti sterminandoli.


Il genere umano è tappato in casa e non esce per paura di essere contaminato dal coronavirus. La realtà evidenzia quanto siamo vulnerabili. Tutto ciò che abbiamo costruito ad alto tasso di tecnologia, non serve a fare declinare la pandemia ed i mezzi di comunicazione ci fanno vedere l mondo per quello che è : un’unica Pandemia che mette in ginocchio l’Umanità.

La sanità è stata distrutta a favore delle aziende e cliniche private, perché i ceti politici ed economici dominanti ritenevano la sanità e la scuola, dei settori improduttivi con un personale di lavativi... di fannulloni...

Ora le economie dell’occidente sono ferme, le persone , per la maggior parte, sono recluse in casa . Gli esseri umani, sono nelle loro tane e vengono multati se osano fare capolino fuori

Non solo quelli poveri, ma anche i Paesi più ricchi della terra sono in ginocchio. I loro abitanti non conoscono la guerra da generazioni, essendosi limitati a portarla a casa degli altri. Questa emergenza rappresenta un trauma mai provato prima dalla stragrande maggioranza delle loro popolazioni.

Possiamo sperare che questa sia solo l’ennesima avvisaglia e non il diluvio. Ma su un piano più razionale possiamo abbandonare il modello apocalittico e riflettere su quanto sta accadendo, perché nulla accade per caso esiste sempre “una causa/effetto” e occorre essere in grado di dare risposte sensate.

La realtà ci fa ricordare anche come ogni cosa sia interdipendente… l’uomo con la natura, la terra con l’universo… l’acqua e la vita … gli esseri senzienti e quelli insenzienti, ecc… , ma poiché da sempre, con una grande accelerazione negli ultimi 40 anni, l’Uomo Capitalista, ha agito senza comprendere la realtà dell’interdipendenza con l’ambiente, ha messo al centro dei propri interessi l’egoismo dell’avere… al fine di avere sempre più profitti, sempre più soldi… e per questo ha portato avanti e continua a sostenere una sviluppo profondamente distorto , distruggendo l’ambiente e gran parte dell’unità organica della vita...

Non possiamo considerare inverosimile che anche le origini del coronavirus siano legati alla distruzione e manipolazione dell’ambiente.

E’ probabile, lo si comincia ad ascoltare anche da persone dalle quali mai avremmo immaginato di sentire parole critiche sul nostro sistema di sviluppo, che l’emergenza porterà a un mutamento di sistema. Quel sistema economico, fondato sull’ideologia liberista iper-distruttivo, che ha caratterizzato gli ultimi decenni, all’insegna di un modello produttivo flessibile, precario e predatorio, che le potenze economiche e finanziarie dell’occidente persegue da almeno 30 anni.

In Italia dobbiamo adoperarci a fare capire che le cause del nostro disastro economico, che si è rivelato tale soprattutto nel comparto della sanità, ha una causa ben precisa ed è legata al pensiero “neoliberista”.

In questo quadro l’obiettivo più immediato da raggiungere è la ricostituzione del patrimonio pubblico del Popolo, che governanti inetti e incapaci, a partire dagli inizi degli anni 80, , hanno fraudolentemente distribuito tra singoli privati e multinazionali, agendo attraverso le “privatizzazioni”, trasformando l’Ente pubblico, che deve fare gli interessi dell’intero Popolo, in SPA, che devono fare solo gli interessi dei soci “imprenditori”.

Con questo marchingegno i nostri inadeguati governanti, hanno raggiunto lo scopo di togliere la ricchezza alla titolarità di tutti, cioè del Popolo, trasferendola a singoli soggetti.

Credo che se non costruiamo un movimento dal basso, nelle fabbriche, nei territori, nelle scuole, e generale, per cambiare il presente sistema economico e sociale predatorio neoliberista, costruito con leggi incostituzionali, non riusciremo mai a evitare le tragedie che oggi stiamo vivendo.

Umberto Franchi

Lucca, 3 aprile 2020