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Iniziati i lavori di ristrutturazione della casa di accoglienza di via Godola

Grazie al contributo della Fondazione della Cassa di Risparmio di Carrara sono iniziati i lavori di ristrutturazione della casa di accoglienza di via Godola (Massa).

La Casa di Accoglienza ospita gratuitamente, fino a cinque notti (dal lunedì al venerdì), persone (italiani e stranieri, uomini e donne, anche minori se accompagnati almeno da un genitore) che hanno necessità di un posto letto. Sono disponibili 9 posti. Nel 2007 sono stati effettuati presso il Centro di Ascolto 330 colloqui, finalizzati per lo più a ricevere ospitalità presso la Casa di Accoglienza, dove sono state accolte 328 persone.

L'intento è di offrire uno spazio accogliente ed una atmosfera familiare, che consentano alla persona una sosta, pur breve, ed un po' di ristoro. Accolgono gli ospiti alcuni volontari, che curano la prima accoglienza: dialogo personale con chi lo desidera; allestimento di un pasto caldo; distribuzione della biancheria ed assegnazione dei letti; conversazione con gli ospiti; sistemazione della cucina. Alle 21.00 subentrano altri due volontari che dormono alla Casa, in una stanza predisposta per loro, in modo da garantire una presenza, per qualsiasi necessità. Al mattino essi svegliano gli ospiti, allestiscono la colazione, curano che le stanze siano lasciate in ordine, dopo di che chiudono la Casa.


In un momento in cui la paura dell’altro provoca chiusure e intolleranza, l’esistenza della Casa di Accoglienza testimonia che è possibile ed auspicabile assumere atteggiamenti di solidarietà e di apertura nei confronti di chi, forse, è solo meno fortunato di noi.

Lo stabile, sito in Via Godola 5 a Massa (Loc. Quercioli), è stato acquistato oltre vent’anni fa da una dei soci fondatori dell’A.V.A.A. e poi donato alla Diocesi di Massa Carrara Pontremoli, con cui l’Associazione Volontari per l’Ascolto e l’Accoglienza (A.V.A.A.) ha stipulato regolare convenzione, impegnandosi a gestire il servizio di accoglienza.

L’edificio all’inizio, una vecchia casa rurale disabitata e abbandonata da tempo, non era agibile; è stato necessario risistemare il tetto, rifare gli infissi, trasformare un locale a piano terra adibito a cantina in un salottino per l’accoglienza, ricavare una stanza per i volontari della notte e installare per loro un bagno. In anni successivi si è provveduto all’impianto di riscaldamento e a quello elettrico, nonché al rifacimento delle canale. Per gli arredi sono stati recuperati qua e là vecchi mobili; naturalmente è stato indispensabile acquistare una cucina economica ed una sterilizzatrice per le stoviglie. Le spese sono sempre state sostenute dall’A.V.A.A. grazie a contributi di privati ed Enti.

La Casa si estende in verticale su tre piani: la rampa di scale al centro e, sui due lati, si aprono le stanze (la cucina ed un salottino a piano terra, una camera a tre letti per gli ospiti ed il guardaroba al primo piano, due stanze per gli ospiti, rispettivamente con quattro e due letti, e la stanza e il bagno dei volontari al secondo piano); i due bagni per gli ospiti si trovano sui due pianerottoli delle scale.

Lo stabile, su cui non sono mai stati effettuati interventi radicali, versa attualmente in condizioni alquanto precarie. I problemi più grossi, trattandosi di un edificio privo di fondamenta, sono determinati principalmente dall’umidità, soprattutto a piano terra, e dall’assoluta necessità di rifare i due bagni per gli ospiti con i relativi impianti.


L’A.V.A.A. ha presentato un progetto di ristrutturazione alla Fondazione della Cassa di Risparmio di Carrara che, come sempre, si è dimostrata sensibile al problema ed ha concesso un contributo che consentirà di realizzare tali interventi. I lavori, già iniziati, dovrebbero concludersi alla fine di settembre; la scelta del periodo estivo è stata fatta proprio nell’ottica di ridurre il disagio prodotto dalla chiusura della Casa.

Certo occorrerebbero altri interventi ai piani superiori, che l’Associazione spera di poter realizzare nei prossimi anni. Ma intanto è già molto.

Perché investire denaro ed energie in un servizio di questo genere? Da parte sua, l’Associazione ritiene che, mentre aumentano le condizioni di povertà degli italiani ed aumenta il numero di stranieri in cerca di sistemazione, il servizio continui purtroppo ad avere una drammatica attualità e si proponga come intervento umanitario, seppur limitato, come occasione di dialogo tra emarginati ed una società civile spesso indifferente e diffidente, come servizio di utilità sociale capace di “contenere” forme di disagio estremo.


Associazione Volontari Ascolto e Accoglienza
Massa, via Quercioli 67
tel./fax. 0585-792909
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