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Mancano pochi giorni al 17 maggio, Giornata internazionale contro l'omo-bi-transfobia, una data che dovrebbe ricordarci il nostro impegno a contrastare le tante forme di violenza e discriminazione che ancora oggi le persone subiscono per il loro orientamento sessuale e la loro identità/espressione di genere. Noi prendiamo spunto da questa giornata per denunciare che la scuola italiana è ancora uno dei luoghi dove l'omo-bi-transfobia non solo si manifesta quotidianamente ma viene vissuta quasi come un rito di passaggio all'età adulta.

La Presidente della Commissione regionale Pari Opportunità della Toscana, Rossella Pettinati, ha inviato ad ARPA e alla stampa regionale questo comunicato in solidarietà ai fatti accaduti alla nostra responsabile della comunicazione Centro Antiviolenza D.U.N.A., Francesca Rivieri, firmato anche dal Presidente della Commissione Donna per le Pari Opportunità del Comune di Carrara, Alessandro Bandoni.

"Sono soprattutto le donne che hanno voglia di avere un lavoro che consenta di fare altre cose nella vita. Gli uomini riescono a vivere di solo lavoro perché hanno qualcuno che pensa al resto". Con questa riflessione si chiude una delle tante interviste che Paola Zappaterra, esperta di storia orale, ricercatrice presso l'Associazione Orlando di Bologna, sta raccogliendo su esperienze di un'"altra economia".

Un dibattito, quello sul 13 febbraio, che non a caso ha rimesso assieme le femministe storiche, perché i temi erano quelli di allora: il corpo, la sessualità...; l'ambivalente dimensione della cura, un potere sostitutivo usato dalle donne in mancanza d'altro; l'assenza, nel femminismo, della parola amore.

Non capisco perché alcuni uomini debbano fare appello alla propria componente femminile per indignarsi di fronte al cosiddetto Rubygate, mentre avrebbero di che indignarsi in prima persona. A uscire devastata dalla vicenda è più l'immagine maschile che l'immagine femminile. Ragazze che si vendono - un fatto che mette ansia, perché la prima giovinezza è un impasto delicato di furbizia, ingenuità, voglia di spadroneggiare, vulnerabilità. Ma soprattutto uomini che soltanto grazie al denaro e al potere dispongono del loro corpo (o magari solo della loro attenzione) e le gratificano con regali comprati all´ingrosso.

In piazza in mezzo alle altre. Contenta. Quella pulsazione segreta. Quel calore. Attraversando a fatica la folla, mi piaceva chiedere "scusa, mi fai passare?" e prendermi il sorriso di chi avevo toccato sulla spalla. Sembra stupido, ma in una città diventata ringhiosa come Roma, dove in auto senti urla belluine e insulti a sfondo sessista, è un sollievo, essere fra sorridenti. Sentirsi comunità. Piccoli regali del vivere.