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Al Sig. Capo Area Servizi al Cittadino SEDE

OGGETTO: Procedure per residenza anagrafica degli stranieri.

Nella mia qualità di Sindaco della Città di Palermo, da sempre luogo di solidarietà e di impegno in favore dei diritti umani, in coerenza con posizioni assunte e atti deliberativi adottati da parte di questa Amministrazione comunale, che considera prioritario il riconoscimento dei diritti umani per tutti coloro che comunque risiedono nella nostra città, Le sottopongo una richiesta di ponderazione e una precisa indicazione riguardo alla Legge 132/2018.

Ogni mattino, quando mi risveglio ancora sotto la cappa del cielo, sento che per me è capodanno.

Perciò odio questi capodanni a scadenza fissa che fanno della vita e dello spirito umano un’azienda commerciale col suo bravo consuntivo, e il suo bilancio e il preventivo per la nuova gestione. Essi fanno perdere il senso della continuità della vita e dello spirito. Si finisce per credere sul serio che tra anno e anno ci sia una soluzione di continuità e che incominci una novella istoria, e si fanno propositi e ci si pente degli spropositi, ecc. ecc. È un torto in genere delle date.

È possibile fare politica staccandola completamente dall’umanità? È possibile agire – pensare di agire – per il benessere dei cittadini, per la loro sicurezza, muovendosi contro altri essere umani, che si trovano in una situazione di pericolo, forse di morte?

Questo interrogativo si pone sempre con l’arrivo dei barconi carichi d’immigrati nei porti italiani. Uomini e donne che hanno bisogno di aiuto ma che, con la loro presenza – molti sostengono –, intaccano benessere e sicurezza dei cittadini italiani.

Trent’anni fa la definizione “questione morale” irrompeva sulla scena. Era infatti il 28 luglio del 1981, quando Enrico Berlinguer rilasciava questa intervista a Eugenio Scalfari. Un’intervista destinata a fare epoca e che oggi vi riproponiamo integralmente. In queste parole, il segretario del Partito Comunista Italiano affermava e sottolineava la diversità morale del movimento comunista italiano rispetto agli altri partiti della Prima Repubblica. Parlava di “ladri, corruttori e concussori” da arrestare e mettere in galera. Codificava, in qualche modo, il senso di alterità che molta militanza e dirigenza comunista e poi post-comunista hanno coltivato, rivendicato e spesso sbandierato.

Sono come i servi della gleba narrati da Gogol: defunti, ma oggetto di compravendita
di Mario Pancera


Sui morti e sulle truffe si può lucrare una montagna di denaro, stare nel «giro» di chi conta, ridere di gioia quando succede un terremoto, cenare con gli amici a champagne e «tonnellate di aragoste». Scrivo semplicemente quello che già sappiamo da giornali e tv: scandali, detenuti eccellenti, amici degli amici, trafficanti, impostori, case con vista, cassa integrazione, attacco alla Costituzione, tangenti, decimazione del lavoro per i giovani e delle pensioni per i vecchi lavoratori. Si parla e si scrive tanto, ma si risolve poco, pochissimo, quasi niente. Il forsennato e losco liberismo ha distrutto il lavoratore, cioè l’uomo. Bergoglio fa quello che può.