• Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Settantaquattro persone (provenienti da 58 aziende, 15 associazioni imprenditoriali e un sindacato) si sono incontrate a porte chiuse nel porto di Anversa (il più grande centro di produzione chimica d'Europa e il secondo al mondo dopo il Texas), presso il sito della BASF (la più grande azienda chimica del mondo). Tra i presenti c'erano il capo della BASF e altri pesi massimi dell'industria chimica europea, che hanno firmato una "Dichiarazione di Anversa. Per un Patto Industriale Europeo" (vedi il testo completo: https://antwerp-declaration.eu/ ) alla presenza e, soprattutto, con il visibile sostegno di Alexander De Croo, Primo Ministro belga, il cui Paese detiene da gennaio la presidenza di turno dell'Unione Europea, e di Ursula von der Leyen, Presidente della Commissione Europea, che ha appena ufficializzato la sua candidatura a successore per il 2024-2029. Questo dimostra il valore politico "istituzionale" della Dichiarazione.

Glasgow che tempo fa ? Cop 26, un nuovo fallimento.

L’ultima bozza di accordo tra i 200 paesi partecipanti alla cop 26 di glasgow prevede :

Una riduzione del Co2 del 45% risetto alla realtà del 2010, da raggiungere nel 2030 e la neutralità del carbone entro il 2050, mentre i Paesi dell’UE avevano già approvato una risoluzione della riduzione del Co2 del 55% entro il 2030;

Ha detto il papa nel videomessaggio con cui ha salutato la “giornata della Terra” che “ la natura ha bisogno delle nostre vite su questo pianeta”. È una bella rivelazione: la Terra ha bisogno di Dio che l’ha creata, ma ha bisogno di noi, sue creature, per sussistere.

Ed ecco che la pandemia ha mostrato che non siamo affatto in grado di adempiere a questo ruolo: è sotto gli occhi di tutti come essa ci abbia preso di sorpresa e come sulla base delle risorse e delle culture disponibili non siamo minimamente in grado di reggere alle prove più dure a cui la natura ci espone.

Possiamo uscire dalla pandemia. salvare la Terra, mettere al riparo l’universo umano, far continuare la storia? Lo svolgersi degli eventi ci ha portato a queste domande estreme. Molte sono le risposte.

[…] “Il mondo non è minacciato da una catastrofe che si può verificare in futuro. La maggior parte dell’umanità sta già facendo esperienza di una catastrofe. Nessuno di noi speculerebbe in termini di catastrofi future se il proprio reddito familiare ammontasse a meno di un dollaro al giorno, se con la nostra famiglia vivessimo in un tugurio o in una capanna priva di acqua ed elettricità, se fossimo in situazione di carenza di cibo e perdessimo, in media, ogni secondo figlio venuto al mondo, se quei nostri figli che sopravvivono si ammalassero fisicamente o mentalmente per carenze basilari, se non ci fossero dottori disponibili. Se vivessimo in queste condizioni, sarebbe assolutamente chiaro che la catastrofe è già fatto compiuto. Questa è la situazione di vita della maggior parte dell’umanità al giorno d’oggi. Non si tratta di piccoli gruppi isolati e distanti. Si tratta della maggioranza degli esseri umani.” - Erik Dammann

L’ambientalismo tarda a prende spazio, seriamente, nelle coscienze delle persone e dunque dei Governanti.

Ci si lava la bocca con un sacco di affermazioni ambientaliste ma, all’atto pratico nessun movimento ha adottato seriamente questo presupposto nelle proprie proposte di Legge o di Comportamento.

Premetto che sono una di quelle persone che ha operato, prima ancora che fosse un concetto riportabile sulla carta stampata, per la costituzione di un’area culturale, dunque politica, rosso-verde.

E sottolineo “operato” (che significa non solo sostenuto a parole).