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"Siamo onde dello stesso mare" - Il ricordo della vittime di Lampedusa, dà il via all'attività del Comitato 366 – Umanità Itinerante

Sono state oltre cento le persone che ieri pomeriggio hanno risposto all'appello per una commemorazione laica della tragedia di Lampedusa, avvenuta un mese fa, il 3 ottobre. “Una delle tante tragedie del Mediterraneo che si sono verificate in questi anni, di cui molto spesso o non sappiamo niente o le ascoltiamo con indifferenza”, come hanno ricordato gli organizzatori.

Poco dopo le 16, un megafono a iniziato a “chiamare” i numeri delle vittime di Lampedusa - perchè molti resteranno senza né un volto né un nome, come spesso accade ai “morti del Mediterraneo” - che ieri sono stati ricordati sia con la deposizione di alcuni indumenti ed oggetti di uso comune sia attraverso il disporsi in terra di fronte e lungo il pontile di Marina di Massa da parte dei partecipanti alla giornata.

Un momento di profonda riflessione ed anche di commozione, preceduto dalla lettura di una poesia ed accompagnato dall'esecuzione di musiche, che ha lasciato subito dopo però spazio alla grande determinazione che i promotori del Comitato, appartenenti a diverse associazioni, vogliono mettere nel perseguire i propri obiettivi.

Primo fra tutti, l'abolizione di tutte le leggi, ultima delle quali la Bossi-Fini, che rinchiudono i nostri paesi in “fortini, che pensiamo assediati, illudendoci che solo politiche di respingimento possano evitare di essere l'approdo di quanti fuggono dalla povertà, dalla fame e dalle guerre”.

“Riteniamo ciò assurdo – concludono dal Comitato - e affermiamo con forza l'inutilità delle frontiere e la necessità che vi sia una libera circolazione delle persone. Per questo motivo ci muoviamo nella consapevolezza che solo politiche inclusive, possano creare relazioni, anche sicure, nelle nostre città”.

L'attività del “Comitato 366 – umanità itinerante”, costituita da associazioni e singole persone, prevede ora di dare vita ad un percorso di iniziative ed eventi nella nostra provincia.

Dalla giornata di ieri intanto è uscito forte l'appello per chiedere con forza l'abolizione della legge Bossi-Fini, a cui il Comitato chiede che aderiscano tutte le forze politiche democratiche, singole persone, ma anche i Consigli Comunali della Provincia, perché l'inclusione e l'accoglienza si iniziano a costruire anche dal livello locale.

Il manifesto del Comitato 366