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Aquarius, noi, loro, gli altri

Per chi avesse ancora voglia di ragionare, informarsi, riflettere, per poi agire, consiglio la lettura di questo brano di Martin Luther King. E' rivolto a noi italiani del 2018, che ci facciamo domande sul caso della nave Aquarius. Qui c'è la risposta.

"... Un giorno un uomo andò a trovare Gesù, perché voleva discutere con lui su argomenti riguardanti le questioni fondamentali della vita.

Voleva tendere un trabocchetto a Gesù, e dimostrargli che lui sapeva qualcosa di più di Gesù, per riuscire a confonderlo.

La questione sarebbe potuta senz’altro finire in una disputa filosofica e teologica.

Invece Gesù la fece subito scendere dalle nuvole, e la collocò nella situazione di una curva pericolosa della strada fra Gerusalemme e Gerico.

E si mise a parlare di un uomo che si era imbattuto nei briganti.

Ricorderete che un levita e un sacerdote passarono sull’altro lato della strada: non si fermarono per aiutarlo.

Alla fine, passò un uomo di un’altra razza.

Smontò dalla cavalcatura, e decise di non essere compassionevole per procura.

Si chinò su di lui, invece, gli prestò i primi soccorsi, aiutò quell’uomo nel bisogno.

Gesù conclude dicendo che era lui l’uomo buono, era lui il grande uomo, perché era capace di proiettare l’"io" nel "tu", e di prendersi cura del proprio fratello.

Ebbene, sapete, noi esercitiamo molta immaginazione nel tentativo di stabilire come mai il sacerdote e il levita non si sono fermati.

A volte diciamo che avevano fretta di arrivare a un’assemblea ecclesiale, a un raduno di religiosi, e dovevano affrettarsi verso Gerusalemme per non arrivare in ritardo alla riunione.

In altri casi possiamo ipotizzare che ci fosse una legge religiosa, per cui chi doveva svolgere una cerimonia religiosa non doveva toccare il corpo di un essere umano nelle ventiquattro ore precedenti la cerimonia stessa.

E in qualche caso cominciamo a chiederci se forse per caso non stessero andando a Gerusalemme, o piuttosto a Gerico, per fondare un’Associazione per il perfezionamento della strada di Gerico.

Potrebbe anche darsi.

Magari pensavano che fosse meglio affrontare il problema partendo dalle radici, dalle cause, invece che lasciarsi impantanare in un risultato su scala individuale.

Ma io voglio raccontarvi che cosa mi suggerisce la mia immaginazione.

Potrebbe darsi che quei due uomini abbiano avuto paura.

Vedete, la strada di Gerico é una strada pericolosa.

Ricordo quando sono andato per la prima volta a Gerusalemme, insieme alla signora King.

Avevamo noleggiato una macchina e viaggiavamo da Gerusalemme a Gerico.

E appena arrivammo su quella strada io dissi a mia moglie: "Ora capisco perché Gesù ha scelto questo posto per ambientare la sua parabola".

E’ una strada tutta curve; proprio l’ideale per un agguato.

E’ una strada pericolosa.

All’epoca di Gesù aveva preso il nome di "Passo del sangue".

E allora, capite, può darsi che il sacerdote e il levita abbiano gettato un’occhiata a quell’uomo steso in terra e si siano chiesti se i briganti fossero ancora nei paraggi.

Oppure, magari hanno pensato che l’uomo steso a terra facesse finta; che fingesse di essere stato derubato e ferito, per saltar loro addosso, che volesse attirarli per un assalto veloce e facile.

E quindi, la prima domanda che il sacerdote si fa, la prima domanda che il levita si fa, é questa: "Se mi fermo a soccorrere quest’uomo, che cosa mi capiterà?".

Ma poi é passato il buon samaritano, e ha rovesciato la domanda: "Se non mi fermo a soccorrere quest’uomo, che cosa gli succederà?".

Ecco la domanda che avete di fronte stasera.

Non é "se mi fermo a dare una mano [agli operai della nettezza urbana] alle persone imbarcate sulla Aquarius, che cosa succederà al mio lavoro?". La domanda non é "se mi fermo per soccorrere quest’uomo nel bisogno, che cosa mi accadrà?".

La domanda é: "se non mi fermo per aiutare [gli operai della nettezza urbana] le persone imbarcate sulla Aquarius, che cosa accadrà a loro?". Questa é la domanda.

Questa sera alziamoci con maggiore disponibilità.

Prendiamo posizione con maggiore determinazione.

E continuiamo ad avanzare in queste giornate di grande potenza, in queste giornate di sfida, per far sì che [l’America] L'Italia diventi come dovrebbe essere.

Abbiamo l’occasione di rendere [l’America] l'Italia migliore."

 

(Brano tratto dall'ultimo discorso di MLK tenuto nel Tempio del vescovo Charles J. Mason, a Memphis, Tennessee, 3 aprile 1968. Il giorno dopo verrà assassinato)

Post di Mao Valpiano su FB del 12/06/2018