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Clandestino chi - o.d.g. approvato a maggioranza dal Consiglio Provinciale di Massa Carrara

Di fronte ai ragazzi che portano avanti la loro protesta  seduti sulle scalinate del Duomo o ad impegnare una Piazza  e di fronte alle tante dure parole che  parlano di pulizia, ordine , SICUREZZA, una domanda sorge spontanea : perché ci siamo arresi? Forse perché ci siamo convinti che nulla ormai può più cambiare , che siamo impotenti innanzi ai fatti che accadono. Non solo quei fatti ci appaiono inevitabili e meno gravi, ci sembrano Normali.

E qui il razzismo non c’entra , la verità è che dobbiamo tenerli sotto controllo, perché fanno paura, dobbiamo rispedirli a casa, per fare ordine. Etica o Estetica?

Si alleva la paura , forse un popolo che ha paura si controlla meglio, si necessita sicurezza, ma chi siamo da dove veniamo? Ci siamo dimenticati che una volta eravamo come “quelli lì” offesi, guardati con sospetto, maltrattati perché cercavamo lavoro all’estero:

“Generalmente sono di piccola statura e di pelle scura. Non amano l’acqua , molti di loro puzzano….Si presentano di solito in due e dopo pochi giorni diventano quattro sei dieci. ….Molti bambini vengono utilizzati per chiedere l’elemosina ….Dicono che siano dediti al furto e, se ostacolati, violenti , le nostre donne li evitano. I ns governanti hanno aperto troppo gli ingressi alle frontiere …” Sono parole tratte da una relazione dell’Ispettorato per l’immigrazione del Congresso Americano . E ‘ dell’ottobre 1912 e si parla di ITALIANI.

Se ci guardiamo nello specchio della memoria la nostra immagine sapientemente curata e coltivata nei Musei che parlano di emigrazione , riflette forza e orgogliosa scommessa , ma la storia non ci ha insegnato nulla?

La Democrazia è un esercizio difficile  e sicuramente faticoso  e per portare il nostro contributo dobbiamo ripetere e ancora ripetere  la nostra storia  fatta di differenze , di sentirci parte di un mondo che non ci appartiene  perché il barbaro come ha scritto Lèvi-Strauss “è anzitutto l’uomo che crede alla barbarie”

Poche parole e nessuna promessa per esprimere la nostra  solidarietà , nella speranza che lo specchio della memoria  aiuti davvero a capire chi siamo  e dove vogliamo andare  senza pretesa di sentirci migliori.

Allo scopo INVITIAMO

Quanti in indirizzo a sostenere ogni azione che possa  essere indirizzo di senso per una soluzione  rispettosa delle differenze  senza trasformarle in motivi di scontro ed emarginazione.

Fonte: Enrica Briganti - Presidente Commissione Pari Opportunità Provincia di Massa Carrara