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Digiuno e preghiera per i migranti

C'è un passo del Vangelo che, molto francamente, ho avuto sempre difficoltà a comprendere in profondità, ma oggi mi si è fatta luce.
Il passo è in Luca 5, 33: "Gli dissero alcuni: 'i discepoli di Giovanni digiunano spesso e vi aggiungono orazioni; così pure fanno i discepoli dei farisei. Invece i tuoi mangiano e bevonò. Rispose Gesù: 'Vi pare possibile far digiunare gli invitati a nozze, mentre lo sposo è con loro? Più tardi verrà il tempo in cui lo sposo sarà portato via da loro; allora faranno digiunò".

Ci hanno portato via lo Sposo! In tutti i migranti che sono respinti nelle carceri lager della Libia, nei migranti lasciati morire nel mar Mediterraneo, nei migranti non soccorsi, in tutti costoro io vedo lo Sposo  ci è stato tolto. Migrante era Gesù fin dalla sua discesa dal Cielo e poi lo è stato per tutta la sua vita; anzi, Gesù si è fatto addirittura clandestino, quando "i suoi non lo riconobbero", e quando lo appesero ad una croce perché morisse "fuori della città".

Per loro, per tutti i migranti, quelli già respinti, quelli in carcere, quelli in fondo al mare, quelli sui barconi e sulle onde, quelli che stanno per imbarcarsi e subiranno la stessa sorte, io voglio digiunare e pregare per tutta la settimana che va da domenica 6 a sabato 12 settembre. Puoi, anche tu, pregare in questa settimana e scegliere uno di questi giorni, per farne giorno di digiuno? La speranza è di diventare tantissimi, una catena umana, che riempirà tutta la settimana e potrà stringere in un abbraccio d'amore questi nostri fratelli e sorelle, anche piccoli bambini!, per non lasciarli soli, e perché non vengano più schiacciati dalle leggi disumanizzanti dei potenti di turno.
Ma c'è da pregare e da digiunare molto anche per i tanti di noi, italiani in particolare e occidentali in generale, che chiudono occhi, orecchie e bocca, e dunque il cuore, davanti a questa abominazione, giustificandola come necessaria per la Sicurezza e come diritto per il bene della popolazione nazionale.
Ma chi sceglie di essere cristiano e vive il Vangelo non può dividere l'umanità in due! Non può dividerla fra chi ha diritto di vivere - un buon vivere - e chi ha invece l'obbligo di rimanere in contesti di morte, e di morte violenta! Anche qua c'è un intenso parallelismo con Gesù che "si fece obbediente fino alla morte, e alla morte di croce".
Ecco perché in quel Pane e in quel Vino che consacro nella Messa io vedo il corpo e il sangue di tutti costoro, e li scelgo, come scelgo Gesù, escludendo di vivere nel compromesso con questo mondo oppressore: "non si può servire Dio e il Denaro".

Digiuniamo e preghiamo per cominciare a fare qualcosa e non rimanere più paralizzati, e perché dopo la preghiera e il digiuno comprendiamo meglio quel che dobbiamo fare nella vita di tutti i giorni e ciascuno faccia poi la sua parte; preghiamo e digiuniamo perché Dio faccia tornare lo Sposo, lo faccia tornare a vivere una vita piena, in pace, in salute, nella gioia, con abbondanza di amore, di amici, di lavoro e di beni, e che possa vedere, sereno e felice, i suoi figli e i figli dei suoi figli crescere in un mondo dove regni la solidarietà e la giustizia.

Durante la settimana di preghiera e digiuno ci sarà ogni sera alle 21,30, nella chiesa parrocchiale di Attigliano (Tr), la lettura delle notizie sui migranti che cercano di venire in Europa, o negli Stati Uniti o in un altro dei paesi del benessere, e illumineremo queste letture con la Parola di Dio, che ci guiderà nelle riflessioni e nelle invocazioni, nelle scelte e nel coraggio, nella speranza e nell'unione fra noi.

Fonte: Centro di Ricerca per la Pace