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«Gli stranieri sono il 23%!»... «Tutti questi clandestini!»... «E vengono tutti qui!»... «Non gli facciamo costruire le moschee, perché al loro paese non ci fanno costruire le chiese»... «Vengono qua e ci rubano il posto, lavorando in nero»... «Quelli che vengono sono i peggiori!»... «Meno immigrati, meno criminali»... «Vengono qui e si fanno curare a nostre spese»... «Nelle graduatorie per la casa sono favoriti gli stranieri»... «Ci portano via le nostre donne»... «Ci vogliono classi per soli stranieri»... «Non si vogliono integrare»... «Fermiamo gli sbarchi!»... «Come fanno ad accettare di lavorare per pochi euro?»... «Aiutiamoli a casa loro»

Con quanti luoghi comuni affrontiamo la condizione di "persone umane", muovendoci solo per sensazioni, rinunciando a conoscere e "pensare"?

Fonte: Emergency - Gruppo di Massa Carrara

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L'associazione Culture Migranti e l'Assemblea Antirazzista Antifascista con l'apporto trasversale del mondo della politica organizza per martedì 30 Marzo a partire dalle ore 16 un presidio a Massa in Piazza Aranci di fronte alla Prefettura per sostenere tutti gli immigrati che con la Sanatoria "Colf-Badanti" del 2009 sono stati truffati e derubati del loro diritto alla legalità.

Credo che esistano diversi modi di affrontare il problema dell'immigrazione: si potrebbe partire dai dati sul fenomeno, si potrebbe fare filosofia sull'uguaglianza tra uomini e donne, a prescindere dalla loro nazionalità e dalla loro condizione economica.
Tanto per cominciare, però, bisognerebbe eliminare i pregiudizi che spesso abbiamo nei confronti dell'altro, del diverso, che troppe volte ci impediscono di metterci in comunicazione con lui.
Proprio quest'anno e, in particolare, in questo periodo in cui si è sentito parlare spesso di episodi collegati allo scottante  tema immigrazione, ho avuto modo di confrontarmi con persone straniere che vivono, chi da più chi da meno tempo, qua in Italia.

Questo è l'editoriale pubblicato su Incrocinews, il giornale on line della Curia di Milano, a proposito dei fatti di via Padova. Quanto accaduto nei giorni scorsi in via Padova è un episodio grave e bisognoso di approfondimento. L’aggressione e la morte di un giovane, il conflitto etnico tra bande rivali, le reazioni violente che ne sono seguite, denunciano una situazione da leggere nella sua complessità con lucidità di giudizio e senza...

A ottobre del 2002, nella campagna bresciana, un quartetto di maschi, tre adolescenti e un adulto, italiani doc, sequestrò e uccise a coltellate una quattordicenne, dopo aver cercato di violentarla.
Pescando a caso nella cronaca più recente, si trova che ad agosto del 2009, a Foggia, un diciannovenne italiano uccise a colpi di coltello un diciassettenne italiano.

Quel che fa impressione, di questo paese alla deriva in ogni senso, non e' solo il razzismo ormai senza freni, ne' soltanto il compimento di un processo che chi scrive aveva puntualmente previsto: cioe' la saldatura fra razzismo istituzionale e razzismo popolare (o "di massa", se preferite).