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È stato presentato oggi (24 ottobre 2019 ndr) il Dossier statistico immigrazione 2019.

La pubblicazione corposa e densa, che Idos divulga puntualmente ogni anno in questo periodo, è un’opera accurata, costellata di numeri e tabelle.

Il dossier 2019 fotografa puntualmente la situazione del 2018 e offre, ancora una volta, indicazioni che sfatano i pregiudizi alimentati dalla politica della paura. L’invasione non è mai esistita, e tanto meno esiste oggi; quel che preoccupa, invece, rispetto agli anni scorsi, è l’aumento delle presenze “irregolari”, effetto paradossale del “decreto sicurezza” 2018.

Trattativa Stato-Mafia. Parole che evocano quanto accadde tra Cosa Nostra e settori d’alto livello dello Stato italiano negli anni delle stragi 1992-1993. Ma chiunque conosca la storia delle trame, e di certe strategie criminali delle “menti raffinatissime” che sono prosperate a cavallo tra istituzioni, servizi segreti, terrorismo e mafie, è cosciente che non fu un unicum.

L’Abruzzo per la seconda volta in poche settimane ha visto un ragazzo vittima di un gravissimo episodio di cronaca. Due ragazzi che, in comune, hanno la stessa origine: il continente africano. L’anno scorso ci fu l’irruzione, con violenta aggressione, in un centro per migranti. Violenti episodi che, oltre la naturale e sacrosanta indignazione, fanno temere un’ostilità in forte aumento. Dovremmo essere nell’Abruzzo del 2019 ma il clima sembra ricordare il Mississipi degli Anni Sessanta, dove i “suprematisti bianchi” si resero protagonisti di atti terroristici e barbare violenze contro la comunità afroamericana che stava cominciando a vedere i propri diritti riconosciuti.

Da marzo tutti gli stranieri richiedenti asilo avranno diritto alla iscrizione immediata nei registri anagrafici della popolazione residente in ogni Comune d’Italia. La recente ordinanza del Tribunale di Firenze del 18 marzo scorso (n. 361/2019), che ha imposto al Comune di Scandicci l’immediata iscrizione nell’anagrafe comunale di un richiedente asilo, sta facendo scuola. Alta scuola di giurisprudenza.

Non riconsegnare un profugo al suo persecutore, quando si ricoverasse presso di te, fuggendo dal suo persecutore. Resti con te, in mezzo di te, nel luogo che egli sceglierà, in alcuna cioè delle tue città, dove gli piacerà. Non devi fargli sopruso. (Deut. 26, 16-17).