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La politica per sognare e allontanare la crisi ambientale: parla Alessio Ciacci

Pubblichiamo volentieri questa intervista fatta da Sensi Giulio ad Alessio Ciacci, tratta dal sito Lo schermo.
Ricordiamo che Alessio collabora molto con l'Accademia Apuana della Pace con contributi personali importanti.
CAPANNORI (Lucca) - Alessio Ciacci, l'assessore da poco nominato al Comune di Capannori, con delega all'ambiente parla di politica e di quello che oggi significa fare politica in modo attivo.

Ama il Comune dove è nato e cresciuto, ma ha svolto anche numerose esperienze di solidarietà in America Latina da cui ha appreso molto. Da poche settimane Alessio Ciacci, 27 anni di Gragnano, è il nuovo assessore all'ambiente del Comune di Capannori in quota Rifondazione Comunista. Un ruolo ricevuto con la piena fiducia del sindaco Giorgio Del Ghingaro che dimostra di voler puntare sui giovani e sulle forze fresche. Lo abbiamo incontrato per sottoporre alcune domande ad un protagonista insolito della scena politica.


Alessio Ciacci, negli anni scorsi hai svolto molte esperienze di volontariato e di impegno nei movimenti, adesso la nomina di assessore in un Comune importante come Capannori e con una delega di rilievo come l'ambiente. Con quale spirito hai accettato questo incarico?
"Non è stata una scelta semplice ne immediata. Mi sono sentito di accettare con la soddisfazione di poter contribuire a far crescere un'esperienza amministrativa che per le politiche ambientali è considerata un modello proprio da molti movimenti ed associazioni con cui lavoro da anni. In un'intervista su 'Il Manifesto' di pochi giorni fa Giovanni Berlinguer ha affermato che oggi la politica non è più chiamata, come un tempo, a far nascere sogni ma deve innanzi tutto allontanare gli incubi che minacciano la nostra umanità, in primis quelli di carattere ambientale e di insostenibilità di un modello di sviluppo che si fonda solo sulla crescita. Io ritengo che la politica debba ancora far sognare e mirare a obiettivi alti, che sappiano pensare ad un futuro migliore ed una società più giusta. Condivido però l'opinione per cui la prima missione della Politica sia proprio nel cercare di superare quelle gravi minacce dovute soprattutto ad una crisi ambientale che non possiamo permettere di far divenire irreversibile. L'altro motivo per cui ho accettato è che ritengo di fondamentale importanza che i giovani partecipino alla vita politica ed amministrativa dei nostri territori. Non possiamo che constatare nel nostro paese una crisi di partecipazione che da sempre abbiamo combattuto con molti compagni di strada e che spero di continuare a combattere con ancor più strumenti con questo nuovo incarico. Nei giorni della mia nomina ho scritto due lettere per me importanti. La prima a tutti i compagni di strada di associazioni, movimenti e vita politica con cui ho cercato di motivare la mia scelta e devo dire che è stata veramente una grande sorpresa ricevere così tanti ed inaspettati attestati di stima, di fiducia e di incoraggiamento. La seconda a tutti i dipendenti ed amministratori del comune dove, umilmente, ho cercato di presentarmi e descrivere le motivazioni che hanno ispirato la mia scelta ed ispireranno la mia azione politica ed amministrativa. Spero di riuscirvi al meglio e la cosa che più mi incoraggia, devo dire, è la grande quantità e qualità di persone che sento a me vicine e con cui spero di riuscire a trovare i migliori strumenti di confronto e partecipazione. Dai miei migliori amici, che per me sono come una vera famiglia, alle molte ottime persone che sto conoscendo in questi primi giorni di lavoro".
Capannori si è dimostrato all'avanguardia sulle tematiche ambientali, in particolare su aspetti centrali come la raccolta differenziata dei rifiuti. Quali sono gli obiettivi a cui lavorerai fino alla fine del mandato?
"Sul tema della raccolta differenziata mi sento innanzi tutto di ringraziare l'ASCIT che sta facendo un lavoro veramente eccezionale e di alto livello. Gli obiettivi dell'Amministrazione, assieme all'ASCIT, sono quelli di estendere progressivamente a tutto il Comune la raccolta domiciliare, proprio in questi giorni stiamo preparando la prossima estensione del 5 novembre ad altri 14 mila abitanti arrivando a servire altre 11 nuove frazioni. L'obiettivo principale è quello di estendere, entro il prossimo anno, a tutti i cittadini il servizio di raccolta 'porta a porta' ed allora pensiamo di fare un salto di qualità, ovvero calibrare la tariffa direttamente ai rifiuti indifferenziati prodotti da ogni singola utenza. Questo sarà un passo importantissimo, saremo i primi in Toscana e sarà un metodo di forte incentivo per aumentare ulteriormente la raccolta differenziata e diminuire i rifiuti indifferenziati. Altre cose altrettanto importanti ed innovative le stiamo portando avanti sui temi di acqua ed energia. Eredito una lavoro veramente ammirevole sviluppato da chi mi ha preceduto, Eugenio Baronti, con una carica ed un'inventiva veramente eccezionali. Ai progetti in corso ne aggiungerò ovviamente anche di nuovi con idee a cui proprio in questi giorni sto cercando di dare una progettualità".


Il Comune è stato criticato da alcuni comitati e dal presidente di Sistema Ambiente Liano Picchi, per aver individuato il sito del Frizzone come adeguato ad ospitare l'impianto di compostaggio. Di che impianto si tratta e che impatto avrà sull'ambiente e la popolazione?
"Su questo tema occorre fare chiarezza perché qualcuno, a fini del tutto personalistici, sta cercando di confondere la realtà dei fatti. L'impianto in questione sarà un impianto di trattamento anaerobico dell'organico per la valorizzazione delle raccolte differenziate. Non comporterà disagio alcuno alla popolazione né impatto ambientale. Organizzeremo, come abbiamo fatto in passato, gite per visitare impianti simili e dimostrare alla popolazione di cosa si tratta. Sarà un impianto indispensabile perché per fortuna con la raccolta domiciliare riusciamo ad intercettare quasi tutto l'organico (pulito e non misto ad altri rifiuti come succede nei cassonetti) e poterlo valorizzare attraverso la produzione di biogas e di compost di qualità per l'agricoltura. Evitando così che finisca in discarica come succede troppo spesso all'organico raccolto con i cassonetti per strada. Liano Picchi sta facendo una guerra a quell'impianto nella doppia veste di abitante di Paganico e di Presidente di Sistema Ambiente (l'azienda lucchese di smaltimento dei rifiuti, n.d.r.). In realtà l'impianto che lui vorrebbe realizzare a Nave (in concorrenza a quello di Paganico) è diverso da quello previsto a Capannori. Picchi vorrebbe infatti un impianto di selezione meccanica dei rifiuti con produzione di combustibile per gli inceneritori. Una logica completamente alternativa ad uno sviluppo della raccolta differenziata attraverso la raccolta domiciliare con punto dell'80% di differenziazione come stiamo facendo a Capannori. Non è un caso, infatti che l'unica esperienza di Porta a porta Picchi l'abbia organizzata nel centro storico con risultati ben peggiori dei nostri e non volendo estendere, migliorandola, l'esperienza ad altri quartieri (anche più indicati per quel tipo di servizio) anche laddove le stesse circoscrizioni lo richiedevano".


Perché allora le contestazioni, anche se limitate a poche persone?
"Perché, ripeto, qualcuno, non solo Picchi, ha interesse ad alimentare lo scontro piuttosto che a far comprendere veramente la reale situazione alla cittadinanza. Sicuramente farò tutto il possibile per ascoltare e dialogare con gli abitanti di Paganico, spiegando la realtà dei fatti. Penso che la cittadinanza saprà riconoscere chi opera per superare problemi collettivi e chi invece agisce a fini del tutto personalistici e con gravi e pesanti scorrettezze".


Qualche domanda più personale. Quali sono i tuoi punti di riferimento ideali, i tuoi personaggi e autori preferiti?
"Innanzi tutto Che Guevara, un esempio attuale per dare quell'espressione vera, che io sento necessaria, a forti riferimenti etici per chi, ad esempio, ha lottato per anni per liberare popoli dall'oppressione e dal dominio militare di forze che parevano invincibili. Questi valori si intrecciano con quelli della nonviolenza, espressi negli anni scorsi anche sul nostro territorio, da un grande maestro quale è stato Danilo Dolci che ogni anno, grazie alla conoscenza con la professoressa Leana Quilici, veniva a visitare e tenere laboratori con gli studenti del Liceo. I suoi scritti, assieme a quelli di Ghandi, Capitini ed altri del movimento nonviolento sono per me fondamentali. Gli scritti del subcomandante Marcos e la rielaborazione collettiva che abbiamo fatto e facciamo, nell'associazione di cui sono volontario, della lotta della popolazione indigena del Chiapas è stata ed è una scuola impareggiabile assieme alle visite alle comunità in resistenza".


Hai svolto diversi viaggi di volontariato internazionale, in particolare in Brasile, Messico e Guatemala. Cosa ti è rimasto da quelle esperienze?
"Sono state per me, e lo saranno sempre, grandi esperienze. Gran parte dell'entusiasmo e della forza che mi sento deriva proprio da quei viaggi. Conoscere situazione di grave violazione dei diritti umani e trovare, al contempo, nelle persone e nelle comunità una grande forza per resistere, per difendere i loro diritti da una globalizzazione neoliberista che vorrebbe azzerare diversità e culture ancestrali, aiuta a capire qual è la missione di chi crede in valori di giustizia, solidarietà ed uguaglianza. Una vita priva di questi ideali rischia troppo spesso di lasciarsi dominare dai meccanismi di una società che ci vuole solo consumatori o fruitori di servizi, raramente cittadini, uomini che siano chiamati ad alimentare una umanità vera che si ispiri ai valori che prima ricordavo".


In queste settimane è forte il dibattito sulla "crisi della politica": i politici e gli amministratori sono sentiti sempre più lontani dalla gente comune e avvertiti come una casta privilegiata. Cosa fare per superare questa crisi?
"La domanda me la pongo anch'io e penso che trovare risposte sia una vera urgenza sia da parte della cittadinanza che della politica, che poi dovrebbero essere la stessa cosa visto ché "politica" deriva da "polis" che in greco significa città e tutti i suoi abitanti ne sono chiamati responsabilmente alla partecipazione alla vita democratica. Le risposte a questa domanda, ne sono consapevole, non potrò trovarle di certo io, ma spero di poter contribuire a costruire veri momenti e spazi di partecipazione che superino questa crisi e si trasformino in amplificatori per una politica che nasce dal basso. Solo una piccola parte delle forze politiche mi pare stia comprendendo questa urgenza. Però credo che se ciò non diventerà uno dei primi punti dell'agenda politica della sinistra, la distanza tra società ed istituzioni non potrà far altro che crescere, alimentato dai molti scandali sui costi della politica che troppo spesso ci troviamo a leggere. Il mio più grande desiderio è quello di cercare, proprio assieme a quel mondo associativo e di movimento da cui vengo, spazi, occasioni, strumenti per una partecipazione vera che sappia allargare il dibattito politico, coinvolgendo, aggregando e contaminando tutti quei mondi e quella cittadinanza sensibile alle problematiche collettive e alla comune ricerca di 'leve' (come affermava Danilo Dolci) per superarle".