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Lettera aperta alla città

Lunedì sera alla Casa delle Culture si è discusso sulla gestione dei rifiuti nel nostro territorio, dalla raccolta allo smaltimento, passando da un esperimento circoscritto di porta a porta che attesta la raccolta differenziata complessiva del nostro Comune al 29, 3%. Non intendo proporre un pezzo di cronaca, ma piuttosto offrire un commento conclusivo ad un incontro che ha coinvolto quasi 150 cittadini, assetati di informazione e desiderio di partecipare. La serata è stata organizzata dall'associazione l'Incontro nel tentativo di favorire l'inclusione, per costruire reti di relazioni orizzontali e non piramidali, in una dimensione non verticistica e che ponga sullo stesso piano cittadini e politici, ed indebolire la diffusione del concetto di "casta".
Allo stato attuale delle cose, accogliamo e apprezziamo l'impegno dell'amministrazione, sostenuto con determinazione dal sindaco, nel voler affrontare e gestire la delicata situazione (frutto certamente di una gestione poco efficiente che viene da lontano) con rinnovata responsabilità. Politiche dei rifiuti significa complessità, costi esterni e interni, variabili locali e generali da cui partire per ricomporre una visione del mondo. Ma manca ancora, ed è stata la vera assente della serata, l'idea di una politica ambientale strutturata e lungimirante, che definisca una strategia innovativa in grado di proiettare il nostro territorio verso un futuro di sostenibilità, dove lo sviluppo economico sia compatibile con l'equità sociale e gli ecosistemi vivano in un regime di equilibrio ambientale.
Una politica coraggiosa, in grado di fare scelte ben precise, che non guardino soltanto alla sostenibilità economico finanziaria delle possibili azioni da intraprendere, ma che sia ispirata da un'ideale, che parta da un pragmatismo del "possibile", ma che guardi anche all'"impossibile", e al tentativo di trasformare un'utopia in realtà attraverso piccole azioni e sforzi quotidiani che si collochino in questo scenario.
La politica deve emozionare - mi confessò una volta uno dei veterani della politica locale - facendomi pensare al "fallimento" della politica del fare - che dovrebbe essere la politica del fare bene (e sarebbe già tanto) - ma che finisce per risolversi in un atto amministrativo-gestionale, la soluzione hic et nunc , che non è in grado di offrire prospettive di lunga durata, di restituirci un futuro. La dimensione del fare, tanto citata ed elogiata, rischia di appiattire tutte le forze politiche e conferire a tutte lo stesso livello di legittimazione, consentendo così a formazioni come la Lega di conquistare facili consensi. È molto tempo ormai che non sentiamo parlare di questioni politiche vere, quelle più alte, quelle che nella storia hanno cambiato il corso degli eventi, quelle in grado di costruire e disegnare obiettivi strategici ambiziosi e di lungo periodo che fungano da punto cardinale verso il quale orientare i singoli obiettivi specifici. Perché il pensiero critico, il pensiero creativo, il pensiero politico deve essere lasciato in mano a chi non ha il potere di governare e per questo non sente la responsabilità di dover coniugare l'aspetto concreto e cogente con quello ideale e utopico? Perché la politica, la sinistra, non riesce a trovare una sintesi efficace che riponga al centro delle questioni la dimensione etica e ideale, che non è la tanto condannata ideologia. Perché anche a sinistra è problematico il ricambio della classe dirigente, che impedisce alle energie e alle competenze di Massa di mettersi al servizio della propria comunità? Qualcuno un giorno disse che saremmo andati sulla luna, qualcun altro disse che avrebbe costruito il miglior personal computer che sarebbe mai esistito. Anche a Massa c'è bisogno di volare alto, perché non si tratta di un microcosmo avulso dal resto  del mondo, da una società in movimento ed in continua evoluzione. Un uomo senza sogni e senza progettualità è un uomo spento, un uomo morto. La politica, fatta di uomini, non fa eccezione a questa regola.


Francesca Mazzocchi, Presidente Associazione Culturale l'Incontro