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Per non smarrire la memoria ci appare importante fare una sintesi del progetto “Periferie al Centro” che ha caratterizzato il progetto dell'Accademia Apuana della Pace negli ultimi otto anni.

Fare memoria per fare tesoro di esperienze per partire da queste per rilanciare un protagonismo delle periferie e degli esclusi.

Nella consapevolezza che l'impegno per una cultura della pace necessiti costruire un orizzonte politico e sociale ampio, nazionale e internazionale, l'Accademia Apuana della Pace quest'anno ha aderito in maniera ufficiale a Rete della Pace, che nasce proprio come esperienza di coordinamento e di confronto tra tutti coloro che nella società civile lavorano in Italia per promuovere la pace, fondata sui diritti umani, la giustizia e l’equità sociale, la solidarietà, l’inclusione e la mondialità, la legalità, la nonviolenza, la cittadinanza attiva.

L'Accademia Apuana della Pace partecipa al dolore per l'assurdo attentato di Orlando, sicuramente frutto anche della allucinazione omofobica e intollerante che attraversa questi nostri tempi.

Ancor più perplessi ci lascia la timida reazione dell'opinione pubblica italiana, quasi come se vi fossero vittime di serie A e serie B...

Siamo stati tutti #Charlie. Prima di essere tutti #Paris. E poi anche #Bruxelles. E ora? Perché non siamo tutti #Orlando? Perché non siamo tutti #LGBT? Che succede? La vita di un gay o di una lesbica hanno meno valore?

Basta parate militari per festeggiare la Festa della Repubblica!

Festeggiare la Repubblica significa riaffermare con forza quei valori fondanti e condivisi che sono sanciti dalla Carta Costituzionale: il lavoro, il non interventismo militare, la solidarietà, l'uguaglianza, le pari opportunità...

L'impegno di AAdP, in quest'ultimo anno, ha continuato ad essere  quello di promuovere le periferie, difendere i diritti degli ultimi (perché non  c'è pace senza giustizia), ma anche richiamare l'opinione pubblica ad andare oltre i luoghi comuni, a tenere aperti gli interrogativi sui grandi conflitti che travagliano questo tempo, a non prendere per buone risposte prefabbricate e omologate, a non arroccarsi su posizioni integraliste e razziste.