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Alcuni siti estrattivi del Sagro sono saliti agli onori della cronaca locale: si tratta di cave che operano nel comune di Fivizzano, in area contigua del Parco Regionale delle Alpi Apuane. Queste attività sono state sospese dal parco per inadempienze relative all’accantonamento di scarti di lavorazione in loco, prassi non consentita dalle norme regionali. Abbiamo consegnato, agli enti interessati, le prove che l’attività procede incurante della sospensiva e con scarico di terre e scaglie, anche di grande dimensione, in un ravaneto e in un canale, quindi in totale abuso e con recidivo illegale comportamento.

Nessuno pensava fosse possibile lottare contro un gigante dell’energia come Terna Spa. Nessuno immaginava che questa storia di resistenza liberasse un forte senso di comunità, non solo locale. Ci voleva il coraggio di una donna come Silvia Ferrante e di tanti e tante in Abruzzo… La lotta non è terminata, ma è già accaduto qualcosa che sembrava impossibile

“Vanno. Vengono”. Si potrebbe citare la canzone “Le Nuvole” di Dé Andre per gli inceneritori dei rifiuti, progetti che compaiono in programmi di governi, regioni, politici di vari schieramenti negli anni nelle occasioni più disparate. C’è una (spesso più presunta che reale) necessità di nuove fonti energetiche, può sbucare un inceneritore, una discarica sta raggiungendo la sua massima capienza, “facciamo un inceneritore” e così via, perché di esempi se ne potrebbero fare molti altri. In una Regione come l’Abruzzo sono cambiati tre governatori, di fazioni politiche diverse, ma il progetto di costruire inceneritori continua a comparire ciclicamente. Un po’ come i Mondiali di Calcio e le Olimpiadi, sai che ogni quattro anni arrivano.

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