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È la prima volta che accade. Ed è una di quelle prime volte che non dimenticheremo. Non solo perché da tempo ci battiamo per un uso corretto e rispettoso dei termini, non solo perché la primavera scorsa sentire e leggere quella parola ci fece inorridire, ma perché questa è la prima volta che in Italia viene depositata una sentenza di condanna dei partiti per discriminazione.

Chi non si ricorda di aver ritagliato, da bambina, i punti di note marche di prodotti alimentari; sagome e codici a barre da incollare su una scheda per ottenere quell’omaggio marchiato, guadagnato grazie a un consumo diligente?
Chi non ha oggi, nel proprio portafoglio, almeno una carta di raccolta punti da presentare alle casse del supermercato, al distributore di benzina, al bar dopo la consumazione, per aver diritto al meritato regalo, frutto di una sempre uguale logica consumistica per cui “più spendi, più guadagni”?

Congiuntamente ad altri organismi cattolici, enti e associazioni nazionali di tutela dei diritti dei cittadini stranieri, Caritas Italiana e Fondazione Migrantes hanno da tempo avviato una riflessione e diverse iniziative sul tema della cittadinanza degli immigrati con particolare attenzione ai figli di cittadini stranieri nati in Italia. In questo contesto hanno dato il loro apporto alla Campagna "L’Italia sono anch’io", soprattutto sul fronte promozionale, in un’ottica di sensibilizzazione delle comunità diocesane e parrocchiali, su un tema che vede una quota non irrilevante dell’opinione pubblica favorevole ad un riforma dell’attuale legge.

Giovedì mattina a Massa, in pieno centro, le forze dell'ordine hanno inscenato l'ennesima ridicola operazione. Hanno fermato 12 venditori ambulanti senegalesi, rei di chiedere qualche spicciolo a chi parcheggia, e di vendere fazzoletti ed accendini. Tre dei ragazzi africani sono stati denunciati per non avere il permesso di soggiorno, la merce è stata sequestrata e sono stati comminati qualcosa come 35 mila euro di multa.