L'attivista in abito da sposa per combattere la violenza domestica
- Accademia Apuana della Pace
- Categoria: Movimento delle donne
- Visite: 964
Da "Azione nonviolenta", aprile 2007 (disponibile anche nel sito www.nonviolenti.org), col titolo "L'attivista in abito da sposa per combattere la violenza domestica" pubblicato su Voci e Volti della nonviolenza, n. 70 del 27 giugno 2007.
Josie Ashton, trentaquattrenne, è convinta che la comunità latina di New York abbia bisogno di una "sveglia" rispetto alla violenza, soprattutto alla violenza domestica. Lei è divenuta la sfida costante alla compiacenza che circonda gli abusi tra le pareti di casa e non. L'evento che la mise per così dire in moto fu un omicidio che gettò nella costernazione i dominicani residenti in città: Gladys Ricart fu uccisa mentre si trovava nel proprio soggiorno, circondata da parenti felici, e splendente nel suo abito bianco da sposa. Il futuro marito la stava attendendo in chiesa. Il suo assassino era un facoltoso uomo d'affari con cui Gladys aveva avuto precedentemente una relazione.
Il fatto ebbe ampia risonanza e Josie stessa, che all'epoca già lavorava come avvocata d'ufficio a Miami per le vittime di violenza domestica, ne discuteva con amici e conoscenti: fu così che scoprì parecchie cose assai disturbanti, per lei. Per esempio, che parecchi biasimavano la vittima.
"Dicevano che in qualche modo aveva contribuito a quanto le era accaduto.
Al giornale Rai 3 di stamattina 22 novembre 2008, ore 6,45, si è detto che le femministe e lesbiche cercheranno oggi di ripetere il successo dell’altr’anno. Grazie della menzione?
Chiariamoci, a noi donne non ci paga nessuno, non siamo in tournee, non siamo attrici di nessuna telenovela o animali da circo da contenere in una gabbia: saranno più quelle che rimarranno a casa per molte giustificate ragioni che quelle che potranno essere in piazza.
Josie Ashton, trentaquattrenne, è convinta che la comunità latina di New York abbia bisogno di una "sveglia" rispetto alla violenza, soprattutto alla violenza domestica. Lei è divenuta la sfida costante alla compiacenza che circonda gli abusi tra le pareti di casa e non. L'evento che la mise per così dire in moto fu un omicidio che gettò nella costernazione i dominicani residenti in città: Gladys Ricart fu uccisa mentre si trovava nel proprio soggiorno, circondata da parenti felici, e splendente nel suo abito bianco da sposa. Il futuro marito la stava attendendo in chiesa. Il suo assassino era un facoltoso uomo d'affari con cui Gladys aveva avuto precedentemente una relazione.
Il fatto ebbe ampia risonanza e Josie stessa, che all'epoca già lavorava come avvocata d'ufficio a Miami per le vittime di violenza domestica, ne discuteva con amici e conoscenti: fu così che scoprì parecchie cose assai disturbanti, per lei. Per esempio, che parecchi biasimavano la vittima.
"Dicevano che in qualche modo aveva contribuito a quanto le era accaduto.
E' necessario che le donne prendano la parola
- Accademia Apuana della Pace
- Categoria: Movimento delle donne
- Visite: 556
Documento del “Coordinamento dei gruppi donne delle comunità cristiane di base” (per contatti: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. )
Pubblicato su “notizie minime della nonviolenza in cammino” – n. 373 del 22 febbraio 2008
L'ultima parola è la nostra.
- Accademia Apuana della Pace
- Categoria: Movimento delle donne
- Visite: 680
L'ultima parola è la nostra. dall'evidenza scientifica all'etica della responsabilità [Dal sito della Libera università delle donne di Milano (www.universitadelledonne.it) riprendiamo il seguente appello]
Contrastiamo l'abitudine a pensare che sui temi essenziali che riguardano la nostra vita, le nostre esperienze che si fanno corpo e anima, noi donne e uomini comuni fatichiamo a prendere una decisione consapevole.
Donne: non siamo merce
- Doriana Goracci
- Categoria: Movimento delle donne
- Visite: 546
Tratto dalla Newsletter "Ecumenici" del 22 novembre 2008
Al giornale Rai 3 di stamattina 22 novembre 2008, ore 6,45, si è detto che le femministe e lesbiche cercheranno oggi di ripetere il successo dell’altr’anno. Grazie della menzione?
Chiariamoci, a noi donne non ci paga nessuno, non siamo in tournee, non siamo attrici di nessuna telenovela o animali da circo da contenere in una gabbia: saranno più quelle che rimarranno a casa per molte giustificate ragioni che quelle che potranno essere in piazza.
Pagina 13 di 14