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Alla scoperta della violenza... (Comunicato stampa AAdP)

Alla scoperta della violenza... nella relazione con l'immigrato. Vincere la paura, cercare il dialogo, riconoscere le diversità.

Domenica 1 febbraio, dalle ore 12 alle ore 17 circa, l'Accademia Apuana della Pace, insieme alle Associazioni Casa Betania, AVAA, Associazione Sankara, Laboratorio per una Sinistra Unita e Plurale di Massa, Azione Cattolica Diocesana, Circolo Briciole, Associazione L'Incontro e alla Libreria Artemisia, con il patrocinio del Comune di Massa, organizza nella Piazza della Stazione a Massa un momento di festa, di aggregazione e di informazione che veda protagoniste le comunità degli stranieri e dei locali.
Le Associazioni organizzatrici dell'evento vogliono porre all'attenzione della città e delle forze politiche la necessità di affrontare il disagio ed il degrado della zona di Piazza della Stazione, così come quello di altre realtà del nostro territorio, in una logica ed una prospettiva diversa da quella "semplicistica" dell'ordine pubblico.

E' necessario, forse anche con umiltà, provare a studiare progetti che rendano vivo un territorio dal punto di vista culturale, economico, sociale, urbanistico e al tempo stesso rendere protagonisti di questo progetto sia le comunità residenti che quelle straniere, non in una logica di contrapposizione, ma in una prospettiva di cooperazione.
Non servono ronde e manganelli, c'è bisogno di un progetto, così come in altre città è stato fatto… ed un progetto va studiato ed elaborato confrontandoci con le diverse esperienze in campo.

La manifestazione prevede pertanto l'animazione della piazza e il confronto con le diverse realtà, con la presenza di stand gastronomici delle diverse comunità, uno spazio musica, nel quale si esibiranno gruppi locali e gruppi delle comunità, uno spazio di animazione per bambini, uno spazio libri sul tema organizzato dalla Libreria Artemisia di Massa, uno spazio video ed infine verrà proposto materiale informativo sul tema da parte delle associazioni.

L'iniziativa si inserisce nel programma 2009 dell'Accademia Apuana della Pace, che ha al centro il tema "Alla scoperta della violenza: vincere la paura, cercare il dialogo, riconoscere le diversità", cercando, con iniziative di formazione e di denuncia, di mettere al centro  la scoperta della violenza nelle relazioni sociali.
Oltre al tema dell'immigrazione saranno affrontati nel corso dell'anno aspetti quali il Bullismo, i Rom, la violenza nell'economia, la violenza nel tifo, la violenza nel sistema dell'informazione, la violenza nel rapporto uomo donna.
Tale scelta nasce dal verificare sempre più frequentemente come le persone con maggiore frequenza che nel passato siano meno tolleranti degli altri e che di fronte a qualunque evento diventi automatica la generalizzazione e il pregiudizio che in modo immediato attribuisce la colpa all'altro, al diverso da me pensando che ogni uomo è mio antagonista se non nemico.

Convinte che per rompere questo circolo vizioso sono necessari momenti di gestione e di ridimensionamento dei conflitti, oltre a momenti di conoscenza, le associazioni organizzatrici denunciano con preoccupazione  quanto successo lunedì scorso in occasione della protesta di una cinquantina di cittadini stranieri ospitati alla CRI di Marina di Massa per i ritardi assurdi che si stanno verificando rispetto alla loro domanda di riconoscimento dello status di rifugiato politico.
Aver voluto chiudere una protesta che esprimeva una fortissima esasperazione semplicemente con un intervento duro delle Forze dell'Ordine riconduce il tutto semplicemente in una logica di controllo del territorio dal punto di vista dell'ordine pubblico.
Riteniamo che esistano forti responsabilità a livello politico e istituzionale per non aver compreso questo livello di esasperazione che la lunga attesa e l'essere costretti a stare inattivi in un luogo ha determinato: gli amministratori, i parlamentari locali, le forze politiche e le istituzioni, tra cui la Prefettura e anche il Consiglio Territoriale sull'Immigrazione, che spesso si è riunito proprio sul problema dei profughi presenti al CODAM, non sono stati capaci di interpretare questo disagio e, soprattutto, poco hanno fatto per fare pressioni sul governo per accelerare i tempi di risposta.