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Tratto da "La domenica della nonviolenza", Numero 68 del 9 aprile 2006.
Da "A. rivista anarchica", anno 33, n. 294, novembre 2003 (disponibile anche nel sito www.arivista.org). Dalla medesima fonte riprendiamo anche la seguente scheda sull'autore di questo intervento: "Francesco Scotti, medico e psichiatra, dal 1967 ha lavorato nell'ospedale psichiatrico di Perugia; è uno dei protagonisti del rinnovamento e della trasformazione dell'assistenza psichiatrica in Umbria. Le sue ricerche sono collocate al di fuori di ogni ambito accademico, un pò per sua scelta, un pò perché nessuna accademia l'ha voluto. Si è occupato di organizzazione e valutazione dei servizi, di osservazione diretta, di psicoterapia dei pazienti psicotici"

Tratto da “La domenica della nonviolenza”, numero 68 del 9 aprile 2006.
Da "A. rivista anarchica", anno 33 n. 294, novembre 2003 (disponibile anche nel sito www.arivista.org).

"Se qualcuno mi domandasse: 'Ivan, che cos'è che ti potrebbe stimolare di più nel prossimo anno e mezzo?' - è questo il tipo di orizzonte nel quale inquadro la mia vita - risponderei che mi piacerebbe convincere un certo numero di persone a riflettere più su come gli strumenti influiscano sulla nostra percezione che su ciò che possiamo fare con essi, a indagare su come gli strumenti modellino la nostra mente, come il loro uso modelli la nostra percezione della realtà ben più di quanto noi si modelli la realtà applicandoli o utilizzandoli" (Ivan Illich)

Spesso (sempre più spesso col crescere dell’età) mi accade di raccogliermi in me stesso e guardarmi indietro, nella mia vita, per meglio capire gli sviluppi del pezzo di storia che ho dovuto attraversare. E così mi rivedo studente universitario a Firenze allievo di La Pira e di Calamandrei e attento ascoltatore delle conversazioni che gli studenti albanesi (dell’Albania fascistizzata) tenevano tra di loro, già tutti pronti a prendere le armi per la libertà del loro Paese – e ho poi saputo che sono tutti caduti nella lotta partigiana.