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18.04.2015: nuova ecatombe. Riusciremo a porre fine alla nostra ipocrisia!!!

Dinanzi alla nuova ecatombe di immigrati che si è consumata stanotte, non siamo sconvolti solo dal numero dei morti!

Siamo sconvolti dalla ipocrisia della nostra politica, incapace di voler comprendere la dimensione di questo esodo e la disperazione che spinge milioni di persone a fuggire dai propri paese, mettendo a rischio la propria vita e quella dei propri cari.

Siamo sconvolti dalle parole recenti di profondo razzismo pronunciate da esponenti della Lega e della destra che, per una manciata di voti, sono disposti a sacrificare queste vittime, alimentando una cultura di paura e di rifiuto dell'altro.

Siamo sconvolti anche dalla nostra incapacità di costruire vere politiche e pratiche di accoglienza, trattando i rifugiati come persone. Tuttora, quanto sta avvenendo è proposto in termini di emergenza, come se si trattasse di un evento eccezionale... ma non sono eccezionali le condizioni di sofferenza e di violenza che vivono i profughi nei loro paesi... e non è eccezionale il loro fuggire.

Non è una emergenza (qualcuno la vorrebbe addirittura affrontare come un evento di protezione civile)... è una realtà che va affrontata con politiche e scelte stabili... con strutture e forme di accoglienza che rispettino la dignità di quelle donne e quegli uomini che fuggono dai loro paesi.

Siamo sconvolti da questa Europa, incapace di politiche economiche e sociali di solidarietà, e incapace di farsi carico come comunità di un nuovo e vero modello di accoglienza.

Siamo convinti che i migranti ci pongono l'occasione per costruire modelli di accoglienza nuovi e cultura di solidarietà vera e reale... non dichiarata con slogan, ma praticata.

E' l'occasione per costruire culture e politiche non seguendo la corrente del rifiuto e della paura.

Ma tutto questo è possibile se si fa una cambio di indirizzo reale e significativo nelle politiche europee, nazionali, ma anche locali.

Quale cultura dell'accoglienza è presente, ad esempio, nelle nostre amministrazioni locali? Quale cultura di accoglienza viene veicolata dai rappresentanti dello stato a livello provinciale?

Siamo chiamati a fare sinergia e, al tempo stesso, a pratiche di accoglienza capaci di creare culture nuove e inclusive.

Perché solo all'interno di politiche inclusive si può costruire un modello di società nella quale solidarietà, giustizia, equità e sicurezza possano convivere.