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Cari amici,
prima di tutto, come romano, vorrei salutare tutti quelli che oggi sono venuti qui a Roma: che non e' un porcile, ma e' la capitale d'Italia.
Dunque i fratelli d'Italia che vengono nella capitale vengono a casa loro. E Roma accoglie tutti quelli che vengono da lei: non toglie le panchine per non farli sedere.
E tutti rispetta perche', come diceva un antico Padre della Chiesa, "chi sta in Roma sa che gli Indi sono uniti con lui".

Riusciremo a ridere, o quanto meno a sorridere, quando tutto questo sarà alle spalle?  Cercando di dare un nome ai sentimenti che si provano davanti allo spettacolo che una intera classe politica sta dando di sé, e del paese, al mondo intero, credo che si possa anche parlare di lutto.

Cosa si dice in giro dalle vostre parti, ultimamente?
Al bar, alla ricevitoria del lotto, dal droghiere, in ufficio, in fabbrica? Una volta, il provino di efficacia di una tecnica comunicativa era la cosiddetta "casalinga di Voghera": i ..., chiamiamoli professionisti del settore per non dire parolacce, sostenevano che se tu avessi convinto questa persona "media", essa avrebbe poi ripetuto all'infinito qualsiasi idiozia tu le avessi fatto trangugiare.

Dai «forchettoni» di De Gasperi alle leggi ad personam di Berlusconi. E cosa fanno gli intellettuali cattolici
di Mario Pancera

Le «avanguardie cristiane»! Altro che avanguardie cristiane in movimento. Don Primo Mazzolari le sognava quando in Italia il comando politico era saldamente in mano alla Democrazia cristiana, partito che però tentennava sia riguardo alla democrazia sia riguardo al cristianesimo. Troppi cattolici politici avevano scoperto prebende e tavole imbandite; e i loro alleati repubblicani, socialdemocratici e liberali non erano da meno. Li chiamavano «forchettoni».

La grande manifestazione del 14 dicembre a Roma è quasi scomparsa, nascosta dal fumo delle macchine bruciate.I media hanno enfatizzato gli scontri rimuovendo la ricchezza delle storie e delle proposte del movimento. La discussione di merito sul futuro dell’Università, sulla precarizzazione del lavoro e il valore sociale della conoscenza è stata posta ai margini. Il governo risponde  irresponsabilmente con la provocazione della pericolosa e anticostituzionale intenzione di repressione preventiva.