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Monti sulle Olimpiadi ha fatto una scelta ovvia perché conseguente alla sua politica. Sarebbe stato invero inammissibile che mentre chiede ai cittadini rigore e sacrifici si impantanasse in progetti e spese derivate incontrollabili e insostenibili. Comunque in ogni caso ha dimostrato serietà e preso quindi dei punti. L’avvenimento induce ad una riflessione più profonda.

Il 2012 è cominciato da poco, portandosi una grossa eredità dall'anno appena trascorso, una feroce crisi economico-finanziaria che, come sempre, è andata a colpire principalmente chi già aveva difficoltà ad andare avanti. L'ondata di freddo e di gelo delle ultime settimane ha completato il quadro già drammatico, mietendo decine di vittime tra i clochard, i senza volto, con una triste new entry: il pensionato. Persone che vivono con meno di 500 euro il mese, da ripartire tra affitti, bollette, cibo, medicine. Anziani soli, abbandonati a se stessi, storie che nessuno conosce, salvo quando divengono tragedie.

L’art. 18 della legge del 20 maggio 1970 ( denominata Statuto dei Diritti dei Lavoratori), recita: “ il Giudice con sentenza dichiara inefficace il licenziamento o annulla il licenziamento intimato senza giusta causa o giustificato motivo ed ordina al datore di lavoro di stabilimento che occupa più di 15 dipendenti di reintegrare il lavoratore nel posto di lavoro” . L’art. 18 sostiene anche che il Giudice condanna il datore di lavoro al risarcimento del danno subito dal lavoratore pari alla retribuzione ed ai contributi assicurativi persi, dal giorno del licenziamento fino al suo reintegro. Il lavoratore ingiustamente licenziato e reintegrato, può richiedere il risarcimento pari a 15 mensilità rinunciando alla reintegrazione sul lavoro.

La prime informazioni relative al confronto tra Governo Monti e OO.SS. sulla riforma del mercato del lavoro mi portano a dare un giudizio negativo  sui contenuti della proposta e sul metodo adottato.

La Ministra Fornero sostiene che il governo andrà avanti nel suo progetto anche senza  accordo  con le parti sociali. La Ministra parte da una presunzione, che il governo dei migliori metterà ordine in un Paese in preda al disordine e che loro sono impegnati a cambiare il “ciclo della vita”.

Bellissimo l’ultimo Monti contro la monotonia del nostro sistema di vita, riprende il Calindri che era contro il logorio della vita moderna e quasi richiama il buon Tony Negri. Era un po’ la parola d’ordine dei giovani che volevano fare la rivoluzione e provoca quindi in generazioni come la mia anche un po’ di nostalgia. Ma ormai mi sono fatto esperto di cattivi maestri che lanciano sogni e poi lasciano i discepoli persi nelle fredde campagne russe senza nemmeno essersi avvicinati a Mosca.

Attenzione, ora, a sottovalutare i casi della sedicenne che indica i rom come stupratori per essere più credibile nella propria versione, del ragioniere vicino a Casa Pound che spara sulla folla mirando agli immigrati, dei camerati di Militia che vengono arrestati a Roma, dell’insegnante di Caserta che davanti a due compiti uguali a uno mette 9 e all’altro 7 perché, spiega all’alunna, «tu non sei come gli altri, tu sei nera».
Attenzione, perché sono storie già viste, sentite e passate nel dimenticatoio generale… ricordiamo il caso di Ponticelli? Con una ragazza che accusa una rom di aver tentato di rapire una neonata e il conseguente raid nel campo nomadi? Ricordiamo l’accusa della ragazzina di Novi Ligure prima di essere scoperta? Su chi cadono i primi sospetti della strage di Erba?

L’antifascismo è un valore, rappresenta il richiamo ad una democrazia fatta di responsabilità di scelte, di dialogo, di confronto, tra uguali. Questa sua sostanza vede nel razzismo il fondamento del suo opposto, la concezione della disuguaglianza assoluta.
Quando i ragazzi vengono all’ANPI o all’Istituto Storico della Resistenza ci chiedono sempre di intervenire su problemi che attanagliano la nostra vita sociale quali il lavoro, gli immigrati, il futuro. Ci chiedono di rispettare i valori che diciamo di rappresentare, ed hanno ragione. Il farlo è un dovere per ogni antifascista ed è chiaramente un intervento civile e culturale, ma anche politico.