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Divise dalla religione... unite dalla cultura e dal sesso

Un sguardo diverso sull'islam

Sono lieta di annunciare che la scorsa settimana circa due dozzine di uomini, donne, e me stessa, si sono goduti sei giorni pieni di sesso in un hotel del sud di Jakarta. Tutti abbiamo convenuto che si è trattato di una vera esperienza religiosa. Abbiamo avuto una settimana di sesso tantrico trascendentale? Magari... Scherzi a parte, non c'era nulla di trascendentale nel nostro stare insieme. Quel che abbiamo fatto è più terra terra. Vedete, fra il 18 ed il 25 settembre la "Coalizione per la sessualità ed i diritti del corpo nelle società musulmane" ha tenuto la sua terza sessione, questa volta a Jakarta (le precedenti si erano tenute a Kuala Lumpur ed Istanbul). È stata un'esperienza religiosa perché, come il nome implica, gli organizzatori, i trainer ed i partecipanti venivano principalmente da paesi musulmani, e le connessioni fra sesso e religione erano il tema chiave.
Immaginate una stanza piena zeppa di musulmani dall'Indonesia, Malesia, Cambogia, Bangladesh, Pakistan, Iran, Libano, Ghana, Nigeria, Sudan e Tanzania, che acquisiscono informazioni sulla sessualità e scambiano esperienze. Non è esaltante? La Coalizione fu fondata nel 2001 da 21 rappresentanti di ong del Medioriente e del Nordafrica, ed ebbe il suo inizio grazie a Women for Women's Human Rights, un'ong importante nell'attivismo a favore delle donne fondata da Pinar Ilkkaracan, una pioniera del movimento femminista turco.
La Coalizione è ancora l'unica rete internazionale di solidarietà per i musulmani che lavorano per promuovere la sessualità ed i diritti del corpo come diritti umani. Geograficamente copre una vasta regione che va dal Marocco alle Filippine, impegnandosi attivamente per i diritti delle donne, i diritti delle persone Lgbt (lesbiche, gay, bisessuali, transgender), e per i diritti di salute sessuale e riproduttiva. La Coalizione oggi include 40 organizzazioni, comprendendo anche l'Asia del sud e del sudest. Questa sì che è una "coalizione dei volonterosi"! In effetti, non ho potuto fare a meno di notare che i numeri della Coalizione sono circa gli stessi che George Bush ha usato per invadere l'Iraq. Non ci vuole molto per scegliere quale delle due opzioni è più divertente: fate l'amore, dico io, non la guerra!Le due Coalizioni sono com'è ovvio diametralmente opposte per scopi ed orientamento, ma sono pure in relazione, perché la nostra è nata come una risposta alla coalizione di guerra: in particolare, alla crescente militarizzazione, alla crescente violenza ed all'alimentazione della paura che sono emerse sull'onda dell'orrendo attacco dell'11 settembre.
Come tutti sappiamo, una delle eredità dell'11 settembre è stato un revival di islamofobia, ed una tendenza in Occidente ad "essenzializzare" l'Islam, impacchettando insieme noi musulmani come "terroristi", pericolosi, o come minimo indesiderabili. Questo, di concerto, ha fomentato la crescita di forze politiche egualmente distruttive nel mondo islamico. La risultante fobia anti-occidentale in molti musulmani è onnicomprensiva e si estende sino all'assurdo, etichettando la sessualità (e soprattutto le sessualità alternative) come qualcosa di intrinsecamente "occidentale" e quindi malvagio. Va così: se sei omosessuale è perché sei stato corrotto dall'Occidente e devi essere incarcerato, o peggio. Se sei un'adolescente che vuole avere amici maschi sei "occidentalizzata" e meriti di essere uccisa per preservare l'onore della famiglia. I risultati di questa follia sono troppo spesso profondamente tragici.
Niente di nuovo, per carità. Le classi al potere in numerosi paesi musulmani da lungo tempo usano il conservatorismo per opprimere i loro stessi popoli. La religione, come la cultura, diviene facilmente un potente strumento di controllo per leader privi di scrupoli. Ciò che è nuovo, tuttavia, è il modo in cui questo è proliferato negli ultimi dieci anni.
Il primo meeting della "Coalizione per la sessualità ed i diritti del corpo nelle società musulmane" si tenne nel 2001, poco dopo quell'11 settembre che aveva esacerbato le tensioni nel mondo musulmano, come Bin Laden desiderava. Diciannove ong presenziarono all'evento, che aveva per titolo: "Donne, sessualità e cambiamento sociale in Medioriente e nel Mediterraneo", per discutere delle relazioni tra sessualità, equità di genere e lotte socio-politiche. La loro conclusione fu che l'aumento globale del militarismo, del conservatorismo e del nazionalismo avrebbe alimentato i meccanismi per le manipolazioni politiche, economiche, sociali, legali e culturali che opprimono le donne e la sessualità Lgbt: il tempo ha provato che avevano ragione.
Come potete immaginare, la scorsa settimana è stata molto intensa. I temi andavano dai concetti di base sulla salute ed i diritti, all'Hiv, al nazionalismo, al diritto internazionale e all'attivismo (a livello nazionale, regionale ed internazionale). Le due tavole rotonde in cui i partecipanti hanno parlato delle situazioni nei loro paesi - le somiglianze e le differenze, le lotte ed i successi - sono state rivelatrici. La prima discussione comprendeva gli asiatici del sud e del sudest, la seconda era per gli africani ed i mediorientali. Nonostante le diversità delle varie culture, molte cose opprimenti erano comuni, in varie gradazioni: violenza domestica, stupro maritale, abuso sessuale dei bambini, discriminazione e violenza contro le persone Lgbt, mancanza di accesso ai servizi di salute riproduttiva, rigetto dell'educazione sessuale, montante incidenza del virus Hiv, mutilazioni genitali femminili, delitti d'onore, gravidanze di adolescenti, abbandono di infanti, assieme ad una lista di ulteriori problemi ugualmente pesanti.
Ascoltando le loro storie, ho persino pensato che a paragone di altri paesi l'Indonesia può sembrare un paradiso! Non che noi si sia immuni. Solo per fare un esempio, un legislatore provinciale di Jambi se n'è uscito da poco con la rivoltante idea di un test di verginità per le ragazze come parte dell'esame per le scuole di stato. Questo mi induce a credere che abbiamo bisogno di un test di sanità mentale per chiunque voglia essere un legislatore: o questo, o almeno sei giorni di sesso e religione in un albergo con il nostro gruppo.

Fonte: Centro di Ricerca per la Pace di Viterbo