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Cari fratelli e sorelle!

«Il forestiero dimorante fra voi lo tratterete come colui che è nato fra voi; tu l’amerai come te stesso perché anche voi siete stati forestieri in terra d’Egitto. Io sono il Signore, vostro Dio» (Lv 19,34).

Durante i miei primi anni di pontificato ho ripetutamente espresso speciale preoccupazione per la triste situazione di tanti migranti e rifugiati che fuggono dalle guerre, dalle persecuzioni, dai disastri naturali e dalla povertà. Si tratta indubbiamente di un “segno dei tempi” che ho cercato di leggere, invocando la luce dello Spirito Santo sin dalla mia visita a Lampedusa l’8 luglio 2013. Nell’istituire il nuovo Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale, ho voluto che una sezione speciale, posta ad tempus sotto la mia diretta guida, esprimesse la sollecitudine della Chiesa verso i migranti, gli sfollati, i rifugiati e le vittime della tratta.

Il problema, la domanda importante oggi è questa: è possibile immaginare e far entrare nell’immaginario pubblico e anche nel dibattito politico che i migranti non sono tante somme di piccoli pezzi di popolo o grandi pezzi di popolo che migrano da qualche parte, che si disperdono, ma rappresentano quello che può chiamare un vero e proprio “popolo trasversale” ?

Armando Zappolini presidente CNCA e Stefano Trovato responsabile immigrazione CNCA prendono posizione sulla questione della firma del protocollo governativo per le Ong che prestano soccorso in mare: "Vogliamo schierarci ancora una volta pubblicamente dalla parte di MSF e delle Ong che stanno lavorando nel Mediterraneo per salvare quante più vite di migranti che sono costretti ad arrivare in Europa con mezzi di fortuna.