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Le armi sono sempre state usate in tutte le guerre da ciascun paese per uccidere o danneggiare l’avversario ma i progressi tecnici hanno offerto armi sempre più potenti; dopo lunghi accordi l’uso di alcune, le armi chimiche, come i gas asfissianti, e quelle biologiche (batteri e tossine che possono avvelenare le acque e le persone) è stato vietato e le scorte esistenti sono state distrutte, almeno quasi tutte.

Giornata storica alle Nazioni Unite di New York per l'avvio delle negoziazioni verso un Trattato di messa al bando degli ordigni nucleari; risultato ottenuto grazie alla mobilitazione degli ultimi anni a sostegno della “Iniziativa Umanitaria” promossa dalla società civile internazionale e rilanciata da oltre 120 Stati.

Secondo gli ultimi dati diffusi in questi giorni dalla Federation of American Scientist gli ordigni nucleari statunitensi dislocati sul continente europeo per il cosiddetto programma di “nuclear sharing” sono almeno 150. E si trovano in Belgio (20), Germania (20), Italia (40: 20 ad Aviano e 20 a Ghedi), Paesi Bassi (20 e Turchia (50). Secondo quest'ultimo aggiornamento dunque l'Italia non è più il Paese che ospita sul proprio territorio il maggior numero di ordigni nucleari stranieri, come invece avvenuto per diversi decenni.

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