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Signor Presidente del Senato, Signor Presidente della Camera,
il settore dell'editoria nel nostro Paese è investito da una crisi molto pesante, la più grave dall'ultimo dopoguerra. Oltre cento testate - tra quotidiane e periodiche - di idee, cooperative, non profit, di partito, edite e diffuse all'estero e tante aziende dell'emittenza locale sono sull'orlo della chiusura.

A Genova qualche giorno fa, durante il corteo di protesta per l'assalto israeliano alla "Freedom Flottilla", parlando con Haidi Giuliani, abbiamo scoperto di essere arrivati tutti e due alla stessa riflessione: vi è un'incredibile similitudine su come è stata gestita la comunicazione da parte del governo israeliano in questa occasione e come nel 2001 il governo italiano gestì l'assalto alla scuola Diaz. Due situazioni completamente differenti, ma accomunate da una gestione mediatica molto simile da parte del potere di turno.

Caro direttore, ti chiedo di essere sollevata dalla mansione di conduttrice dell’edizione delle 20 del TG1, essendosi determinata una situazione che non mi consente di svolgere questo compito senza pregiudizio per le mie convinzioni professionali.

Ieri (15 maggio 2010) il Senato ha approvato il cosiddetto pacchetto sicurezza (D.d..L. 733) tra gli altri con un emendamento del senatore Gianpiero D'Alia (UDC) identificato dall'articolo 50-bis: /Repressione di attività di apologia o istigazione a delinquere compiuta a mezzo internet;
La prossima settimana Il testo approderà alla Camera diventando l'articolo nr. 60.
Il senatore Gianpiero D'Alia (UDC) non fa parte della maggioranza al Governo e ciò la dice lunga sulla trasversalità del disegno liberticida della"Casta".