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Il buon senso, ma anche la consapevolezza di non averne titolo, vista la mia distanza politica dal PD, mi spingerebbe a non rendere pubbliche queste parole confuse.

Eppure quanto sta accadendo, in quel partito, ma non diversamente dal congresso di SI, ed in generale quanto è accaduto in tutti questi anni, il feroce dibattito, i post dei militanti sui quali mi capita di imbattermi, mi porta a riflettere su un qualcosa che mi sta molto più a cuore e che va ben oltre il PD, investendo tutte le forze politiche, inclusa la sinistra in generale.

Assistiamo, essendone spesso anche protagonisti, ad un deterioramento complessivo dell'agire e del pensare politico che, a partire fin dagli anni del berlusconismo, in qualche modo ci ha contagiato tutti, ma che sta assumendo contorni e connotati sempre più devastanti per l'idea di politica partecipativa e di democrazia che mi appartiene.

Pax Christi Italia non ci sta! Il Consiglio dei ministri ha approvato il 10 febbraio 2017 il disegno di legge per limplementazione del «Libro Bianco per la sicurezza internazionale e la difesa» che demolisce la nostra Costituzione, in particolare gli articoli 52 e 11. Qualcuno parla di golpe industriale-militare e di stravolgimento della Costituzione. Noi vogliamo sperare di no ma non possiamo tacere la nostra forte preoccupazione!

Per oltre 30 anni ci siamo sentiti dire:

i sindacati hanno troppo potere, i lavoratori sono dei privilegiati, i pensionati rubano il futuro ai giovani andando in pensione troppo presto, la sanità pubblica è insostenibile costa troppo allo stato, gli ammortizzatori sociali alimentano il parassitismo dei disoccupati, lo stato non deve gestire le imprese e le aziende pubbliche e i beni pubblici vanno privatizzati, ecc…;

I movimenti "postideologici" , hanno al centro delle proprie rivendicazioni questioni di carattere generale come il pacifismo , il femminismo, l'ambientalismo la globalizzazione liberista, l'acqua bene comune, e movimenti localalistici che in genere si oppongano a infrastrutture che hanno effetti negativi sull'ambiente, uso servizi, sanita, ecc...

Grande enfasi ha accompagnato nei giorni scorsi la notizia dell’uscita ufficiale dell’Abruzzo dal commissariamento sulla sanità post-sanitopoli. Dall’attuale alla precedente maggioranza quasi una corsa ad accreditarsi i meriti dell’uscita da quello che è stato definito un tunnel. Ma per i cittadini, i malati, i meno abbienti di questa Regione purtroppo non c’è nulla da festeggiare. Perché per loro dal tunnel non c’è nessun uscita, ieri, oggi, e ancora domani e in futuro resta un calvario infinito, un peso enorme quotidiano.

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