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Intervista. Parla lo storico dell’arte Salvatore Settis, tra i promotori della manifestazione «Emergenza Cultura» contro la riforma Franceschini dei Beni culturali, lo Sblocca Italia e la legge Madia: "Dal governo interventi insufficienti e spot. Vorrei vivere in un paese dove funziona l’ordinaria amministrazione e poi si aggiungono risorse. Non il contrario".

In un frangente della storia umana, quella che ci appartiene, in cui le classi dirigenti a livello planetario ostentano grettezze di fronte alle istanze di liberazione di una moltitudine di popoli oppressi, papa Francesco non cessa di sorprendere. Alla prova dei fatti è l’unico leader mondiale in grado di proporre un’agenda perspicace e illuminata sulla “casa comune”, andando oltre ormai le ormai croniche miopie determinate da certa politica.

Questa è stata una pubblicità di successo, realizzata dai più efficaci esperti della comunicazione pubblicitaria. Una provocazione efficace e funzionale alle vendita che ad un certo punto è stata rimossa avendo già ottenuto il suo risultato, anche grazie alle polemiche conseguenti alla provocazione stessa.

L’angoscia, la paura, la diffidenza, l’incertezza e il sospetto sembrano essere i sentimenti prevalenti in questa nostra epoca in cui molte certezze e sicurezze del passato stanno crollando. Anche la nostra fiducia granitica del passato subisce forti scrolloni. Credere in dei valori forti voleva dire possedere certezze, avere risposte su tutti i problemi, sentirsi dalla parte giusta, fare blocco. Oggi questo credo non è più scontato, tutto è messo seriamente in discussione.

Porgo un saluto sincero a tutti voi, che avete voluto impreziosire quest’appuntamento annuale con la vostra presenza: saluto i familiari di Alcide De Gasperi, i numerosi cittadini, i rappresentanti delle Istituzioni – le Amministrazioni, la Provincia di Trento e il Parlamento – e il caro Arcivescovo di questa Chiesa.