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Non so se l'avete notato. I commenti dei Nostri sulla fine violenta di Osama Bin Laden sembrano speculari a quelli dei jihadisti, specie nel linguaggio. È tutta un'orgia di Bene contro il Male, di Barbarie contro Civiltà: la sua morte "è un grande risultato nella lotta contro il Male" (Berlusconi); "è una vittoria del Bene contro il Male" (Frattini). Quanto al capo dell'opposizione per finta,  Bersani tenta il guizzo letterario: si congratula con il governo e il popolo americano - come se il popolo ne avesse saputo o deciso qualcosa - per l'annientamento del "Principe della barbarie e della guerra fra civiltà".

"Occorre dare vita all'Europa politica, occorre una capacità di decisione politica comune." Questo è stato per molto tempo il ritornello di molti eurofili benintenzionati. Nei giorni della crisi greca intellettuali come Jurgen Habermas e Barbara Spinelli lo hanno rilanciato con toni drammatici. Mentre la cura neoliberista e la speculazione finanziaria producevano i loro effetti congiunti sull'economia dei paesi più deboli, l'unica salvezza sembrava poter venire da un salto in avanti nell'unità politica.

"Siate sempre capaci di sentire nel piu' profondo qualsiasi ingiustizia commessa contro chiunque in qualunque parte del mondo" (Ernesto Che Guevara)
La costruzione di un mondo piu' giusto, premessa indispensabile per rendere possibile una pace vera e duratura, passa attraverso la solidarieta' tra i popoli.
Sentire dentro di se', come se fosse sulla propria pelle, l’ingiustizia, l’oppressione politica e la privazione dei diritti umani deve essere dunque alla radice di ogni azione volta al sostegno delle popolazioni che vivono in condizioni di poverta' e sopraffazione.