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In occasione del 15 dicembre (quarantacinquesimo anniversario dell'approvazione della prima Legge italiana di riconoscimento dell'obiezione di coscienza al servizio militare e istitutiva del servizio civile, la n. 772 del 15.12.1972), viene diffuso questo editoriale comune della Campagna "Un'altra difesa è possibile" sottoscritto da Direttori di diverse riviste e che sarà pubblicato su molti siti che sostengono la proposta di una Legge per la Difesa civile non armata e nonviolenta.

La notizia è che il metodo della nonviolenza vince sulla provocazione razzista.

L'atteggiamento composto, non collaborante, spiazzante, fermo, persuaso, degli attivisti di Como senza frontiere, ha neutralizzato il tentativo provocatorio, razzista, violento, fascista di un gruppo di teste rasate (e vuote) che cercavano la rissa.

Questa e' la vera notizia, positiva, che racconta una novità.

Il Senato ha approvato in via definitiva la nuova legge elettorale, un pessimo ircocervo che ripugna ad ogni persona di buon senso, compresi quei suoi stessi fautori che senza arrossire lo presentano come esito del diktat di un personaggio interdetto dai pubblici uffici.

Ma quel che più ci preme mettere in evidenza è che ancora una volta a quasi un decimo della reale popolazione italiana (oltre cinque milioni di persone nostre conterranee) continua ad essere negato il primo diritto democratico, il diritto di voto.

Questa newsletter (Combomifem) divulga la posizione della Conferenza degli istituti missionari italiani (Cimi) sulle politiche che l’Italia ha adottato per fermare il flusso di migranti dalla Libia. La Cimi chiede l’apertura di corridoi umanitari per chi fugge dalle guerre e una serie politica economica verso i Paesi da cui provengono i migranti economici.

Abbiamo il mondo in casa, ma anche noi, cittadini e cittadine italiane, siamo ovunque nel mondo.
E l’armonia rispettosa fra culture e persone diverse richiede ascolto, conoscenza reciproca e … tempo.

Chi accampa gli stupri perpetrati da giovani e giovanissimi “immigrati” per squalificare la proposta dello “ius soli”, che contempla anche lo “ius culturae”, soffre di grave miopia.
E generalizza in modo indebito.

Che mi importa se 12 milioni di italiani, uno su cinque, rinuncia alle cure mediche perchè non se le può permettere

Che mi importa se 8 milioni di italiani vivono sotto la soglia di povertà e 4 milioni nella povertà assoluta

Che mi importa se in questi anni abbiamo cementato il nostro territorio ad un ritmo doppio rispetto al resto dell'Europa

Che mi importa se nella mia città abbiamo una disoccupazione del 16%, doppia rispetto a quella di 10 anni fa e che 1 giovane su 2 sotto i 29 anni è disoccupato

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