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Alla Villa Rinchiostra di Massa si è svolta la Festa di Tutta un'Altra Città (TUAC), un insieme di associazioni di diversi ambiti il cui progetto unitario era emerso dal percorso del Bilancio Partecipato promosso dal Comune di Massa fin dal 2008.

Quando la vita privata con il suo carico di bisogni, desideri, sentimenti, emozioni e fantasie fa la sua comparsa nella sfera pubblica, da cui è stata storicamente estromessa, è inevitabile che sia fatta oggetto di un'attenzione particolare. A maggior ragione se a portarla allo scoperto è persona nota e responsabile di un ruolo istituzionale di rilievo. Non stupisce perciò che l'intervista, rilasciata da Piero Marrazzo a Concita De Gregorio ("Repubblica", 15 agosto 2011), a due anni dallo "scandalo" che lo indusse, nell'ottobre 2009, a dare le dimissioni da Presidente della Regione Lazio, abbia aperto il varco a uno di quei discorsi sul rapporto tra i sessi che da alcuni anni attraversano inaspettati la politica, senza peraltro modificarla quanto ci si aspetterebbe.

Si parte con un viaggio tra i coltelli. Al mattino, di buona lena, figlioli al seguito (il marito aveva impegni pregressi), l’ Assessore alla Cultura e al Turismo della regione Toscana Cristina Scaletti monta in auto, alla volta di Scarperia, città delle lame, che ospiterà fino al 24 di settembre una mostra i ferri taglienti. Un’ edizione speciale, in onore dei 150 anni dell’ unità d Italia.

Si può paragonare il luddismo dell’inizio ottocento alle rivolte che in questi giorni infiammano Londra e le città industriali dell’Inghilterra.

Mi sembra di capire che la manovra fiscale, sia la vecchia, sia quella che ora si anticipa al 2012  sulla base degli ordini pervenuti dalla CE e dagli USA, sia quella che poi si farà nel 2013 e 2014, sia quello che succederà nelle borse di qui ad allora, rappresentino tutti momenti che incideranno gravemente, come sempre, sui redditi dei lavoratori dipendenti. E ciò attraverso molteplici strade e strumenti: ritorno di vecchie e aggiunta di nuove tasse, aumenti regionali e locali, minor benefici fiscali, minor servizi sociali, tagli alle finanze locali, etc. etc.

Chiediamo a tutte le persone di volontà buona e di retto sentire di far sentire la propria voce al Parlamento italiano affinché non rifinanzi le guerre e le stragi in Afghanistan e in Libia.

La partecipazione italiana a quelle guerre è illegale, poiché viola l'art. 11 della Costituzione della Repubblica Italiana.
La partecipazione italiana a quelle guerre è già costata troppe morti, tra cui quaranta giovani soldati italiani.

Il vastissimo e trasversale fronte Sì-Tav è tornato ad esporre con grande «forza» i propri argomenti:manganelli, ruspe, gipponi.
Il tutto condito dalle solite litanie di slogan e luoghi comuni gridati incessantemente da mille altoparlanti.
In tutta la vicenda del Tav sulla Torino-Lione la costante più macroscopica, anno dopo anno, è sempre stata la totale assenza di argomenti di merito a favore e la più stretta censura sugli argomenti di merito a sfavore.