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Cari amici della Rete e non,

facendo seguito a quanto vi avevo annunciato al coordinamento di Calambrone, ieri 2 dicembre sono andata a Pisa a salutare la Carovana dei migranti in arrivo da Roma.Sono ormai in tragitto le due carovane per il diritto a migrare, quella che attraversa l’Italia, da Lampedusa a Torino, e quella che percorre il sud ed il centro del Messico, a sottolineare le ulteriori lesioni ai diritti umani dei migranti che sta apportando il “Plan Frontera Sur”.

Il luogo nel quale muoiono le speranze di migliaia di persone in cerca di protezione.

I governi europei non mostrano alcun interesse, se non attraverso parole di circostanza a seguito di tragedie collettive, nei riguardi della sorte di chi in fuga da conflitti ai quali la comunità internazionale non riesce a dare risposte (la Siria e il Corno d’Africa in primo luogo) intraprende lunghi e rischiosi viaggi alla ricerca di sicurezza per sé e la propria famiglia.

Ricevere informazioni in una lingua comprensibile, avere accesso ad una traduzione degli atti e all'interprete sono diritti dell'individuo riconosciuti dalla normativa e dalla giurisprudenza nazionale, europea ed internazionale 
Tuttavia, questo riconoscimento, sempre maggiore nelle leggi, ancora non trova piena corrispondenza nella prassi e nella pratica quotidiana.

Le nostre organizzazioni sono attive da sempre nell’accoglienza delle persone in difficoltà. Siamo infatti convinti che il diritto di uomini e donne ad essere accolti è questione fondamentale e irrinunciabile per ogni società civile. Rimane una delle nostre mission e dei nostri principi etico valoriali.

L’Associazione studi giuridici sull’immigrazione (A.S.G.I.) esprime il proprio sdegno per le pratiche – documentate dagli organi d’informazione nazionali – cui sono stati sottoposti migranti d’ambo i sessi nel Centro di primo soccorso e accoglienza di Lampedusa.