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Osservazioni e proposte dell’ASGI sull’Agenda europea sulla migrazione: Positiva la previsione di strumenti nuovi nell’ambito della protezione internazionale dei rifugiati quali il ricollocamento e soprattutto il reinsediamento, ma prevalgono ambiguità su aspetti importanti.

L'articolo de La Nazione del 6 giugno, sul convegno dell’Asl 1 del giorno precedente a Carrara sul bilancio di un anno di accoglienza e assistenza ai richiedenti asilo, fa indignare.

Vi si legge: “Il 50% dei profughi ha la tbc”… “Allarme tubercolosi, un immigrato su due è infetto”… “la totalità di quanti arrivano è affetta da epatite A”... “uno su tre ha l’epatite C, il 25 per cento l’epatite B”… “solo il 5% ha la scabbia”… “Problemi di contagio quindi sia per quanto riguarda la tubercolosi così come per la poliomielite”…

Pace, sicurezza, benessere sociale ed economico si raggiungono solamente se si rispettano l’universalità dei diritti umani di ogni donna e di ogni uomo.

La regione del Mediterraneo è una polveriera ed il mare è oramai un cimitero a cielo aperto. Dall’inizio del 2015 nel mediterraneo sono morte più di1700 persone. L'Europa, per storia, per cultura, per geografia, per il commercio, è parte integrante di questa regione ma sembra averne perso memoria.

Oltre 900 morti nel Mediterraneo nella notte tra sabato 18 aprile e domenica, a 60 miglia dalle coste libiche. È il più grande sterminio in mare dal dopoguerra. Questo è un giorno di svolta. A partire da oggi occorre mettere la parola urgenza, al posto di emergenza. Bisogna dare alla realtà il nome che merita: siamo di fronte a crimini di guerra e sterminio in tempo di pace.

Quando arrivai, verso sera, l'imbarco degli emigranti era già cominciato da un'ora, e il Galileo, congiunto alla calata da un piccolo ponte mobile, continuava a insaccar miseria: una processione interminabile di gente che usciva a gruppi dall'edifizio dirimpetto, dove un delegato della Questura esaminava i passaporti.

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