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Hanno camminato per giorni, nascondendosi nella giungla, attraversando montagne e fiumi. Chi è riuscito ad arrivare vivo sopravvive in condizioni poverissime. Sono affamati, deboli e malati», scrive l’Unhcr, l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite che si occupa dei rifugiati. Sono migliaia. Centinaia di migliaia. 670mila, per la precisione.

E dopo la lunga marcia ora rischiano di morire – ancora una volta, a migliaia – sotto l’incalzare dei monsoni. Voi che ne dite, si tratta di rifugiati politici o di migranti ambientali?

Se non avessimo visto centinaia di visi. Se non avessimo incrociato quegli sguardi impauriti e persi.

Se non avessimo sorretto quei corpi umidi, tremanti e magri.

Se non fosse per quel tremito che abbiamo sentito sotto le mani ogni volta che abbiamo appoggiato una coperta su quelle spalle bagnate e curve.

Il comportamento del governo italiano nella vicenda Aquarius è stato gravissimo e l'intervento provvidenziale della spagna non solleva l'Italia dalle sue responsabilità. ASGI lancia l'allarme sul possibile imminente ripetersi di episodi analoghi.

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